Il riconoscimento esplicito della sovranità marocchina da parte dei partner strategici segna una svolta decisiva
Consapevolezza: Secondo Brahim Fassi Fihri, l’enorme sostegno internazionale all’Iniziativa per l’Autonomia del Sahara marocchino sotto la sovranità marocchina riflette una maggiore consapevolezza all’interno della comunità internazionale: il Sahara marocchino è e rimarrà parte integrante, inseparabile e inalienabile del Regno di Marocco.
Sovranità e resilienza sono due parole che sembrano semplici da comprendere, ma che racchiudono il desiderio delle persone di rimanere padrone del proprio destino, di riprendersi e andare avanti nonostante i venti contrari. Così Brahim Fassi Fihri, presidente fondatore dell’Amadeus Institute, si è espresso in occasione dell’apertura ufficiale della sedicesima edizione del Forum MEDays, organizzato mercoledì 27 novembre a Tangeri, sul tema “Sovranità e resilienza: verso una nuova globalizzazione”. bilancia”. Per quanto riguarda la sovranità, “sotto la guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo aiuti, il Marocco ha saputo trasformare il suo Sahara in un pilastro strategico, non solo a livello diplomatico ma anche in termini di sviluppo regionale e di integrazione continentale”, ha sottolineato. disse. La dinamica internazionale di sostegno al carattere marocchino del Sahara, illustrata dal riconoscimento esplicito, ha affermato Fassi Fihri, della sovranità marocchina da parte di partner strategici come gli Stati Uniti, la Spagna e più recentemente la Francia, segna una svolta decisiva in questa materia. .
“Questa vasta ondata di sostegno internazionale all’Iniziativa per l’Autonomia del Sahara marocchino sotto la sovranità marocchina riflette una maggiore consapevolezza all’interno della comunità internazionale: il Sahara marocchino è e rimarrà parte integrante, inseparabile e inalienabile del Regno del Marocco”, ha spiegato , rilevando che, in definitiva, “il Sahara marocchino non è solo un simbolo di sovranità, è il motore di un’ambizione che molti paesi africani hanno condiviso: quello di trasformare le sfide in opportunità e di costruire un futuro dove prevalgano lo sviluppo e l’unità”. Tra questi numerosi paesi c’è l’Unione delle Comore, paese fratello e amico fedele, che sostiene con fervore l’integrità territoriale e la sovranità nazionale del Marocco. “Il mio Paese, l’Unione delle Comore, ha sempre sostenuto l’integrità territoriale e la sovranità del Regno del Marocco sul Sahara”, ha affermato Azali Assoumani, presidente dell’Unione delle Comore, rallegrandosi per il riconoscimento da parte “delle potenze mondiali e molto recentemente dalla Francia marocchina sovrana sul suo Sahara”.
Da parte sua, Suminwa Tuluka Judith, Primo Ministro della Repubblica Democratica del Congo, che ha espresso la sua profonda gratitudine a Sua Maestà il Re Mohammed VI e agli organizzatori per il continuo svolgimento di questo spazio annuale di scambi arricchenti e significativi, si congratula per le relazioni fraterne e la cooperazione che unisce il suo paese al Marocco. “In questo quadro, le relazioni tra la Repubblica Democratica del Congo e il Regno del Marocco, basate su legami fraterni e valori comuni di cooperazione, rispetto reciproco e solidarietà, continuano a rafforzarsi, aprendo così nuove prospettive di collaborazione in molti settori per costruire un futuro migliore per i nostri rispettivi popoli”, ha affermato, volendo sottolineare l’importanza del Forum MEDays, che nel corso degli anni è diventato “un luogo di incontro essenziale per riflettere sulle grandi sfide globali che dobbiamo affrontare. Posto sotto l’alto patronato di Sua Maestà il Re Mohammed VI, questo forum, come le quindici edizioni precedenti, mira a dare un posto d’onore a temi prioritari e ad approfondire il dialogo continentale e globale sul consolidamento delle sovranità nazionali o regionali e sulla costruzione di una resilienza condivisa. tra i paesi per poter far fronte alle crisi che si trovano ad affrontare.
Infatti, mentre il mondo evolve verso una presunta multipolarità, la sovranità economica, politica e sociale diventa la base su cui le nazioni possono costruire modelli di resilienza adattati alle loro realtà”, ha spiegato Amadou Oury Bah, Primo Ministro della Repubblica di Guinea, sottolineando che il Il forum MEDays “incarna perfettamente la necessità di pensare collettivamente al futuro a partire dalle realtà dei Paesi del Sud”. Da notare che MEDays 2024 riunisce più di 250 relatori di altissimo livello tra cui capi di Stato e di governo, decisori politici, premi Nobel, leader di grandi aziende internazionali e personalità influenti per dibattere temi geostrategici nel corso delle circa cinquanta sessioni previste durante il quattro giorni di forum.
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