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L’imprenditore cap. Lèye perde 583 milioni di FCFA nei bagni mistici

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“Quale insetto lo ha punto?” » Questa domanda essenziale tormenta ancora le menti di coloro che sono vicini all’uomo d’affari Ch. Mb. Lèye, che cercano di capire come questo imprenditore navigato, abituato a gestire senza intoppi importanti mercati privati ​​e pubblici, possa essersi lasciato ingannare come un principiante. In assenza di risposte razionali, cap. Lèye sostiene di essere stato vittima di un marabutto che gli ha estorto la cifra sbalorditiva di 583 milioni di franchi CFA. La sua storia è raccontata da L’Observateur.

Questo caso, che mescola frode organizzata e riciclaggio di denaro, risale al dicembre 2023. A quel tempo, l’uomo d’affari devastato raccontò la sua disavventura da incubo agli investigatori della Divisione investigativa criminale (DIC). Secondo la sua testimonianza, tutto ebbe inizio con una serie di colloqui con un conoscente di nome B. Barry, al quale aveva confidato le sue difficoltà professionali e personali. B. Barry gli raccomandò allora un presunto taumaturgo, il signor Baldé, residente a Malika Cité Sonatel, capace di risolvere i suoi problemi attraverso pratiche mistiche.

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Convinto, cap. Lèye accetta di incontrare il signor Baldé, presentato come un praticante tradizionale marabout. Durante il loro primo incontro a Pikine, il marabutto chiede la modica somma di 5.000 FCFA e dona all’imprenditore l’acqua santa destinata ai bagni mistici. Secondo il cap. Lèye, questi bagni avrebbero avuto su di lui effetti devastanti, facendolo precipitare in uno stato di totale sottomissione. Perdendo ogni controllo sulle sue azioni, inizia a rispondere ciecamente a tutte le richieste del ciarlatano.

Con vari pretesti fallaci, come ad esempio requisiti jinnil marabutto, aiutato dal complice B. Barry, spinge la vittima a effettuare pagamenti, inizialmente di piccole somme, per poi aumentare fino a milioni e centinaia di milioni di franchi CFA. I partner commerciali dell’imprenditore, come SL e NF, hanno dichiarato di aver trasferito rispettivamente 240 milioni e 130 milioni di FCFA sui conti del marabutto e dei suoi accoliti, su istruzione del cap. Lèye. Altri testimoni, in particolare DD e ML, hanno confermato trasferimenti di 27.250.000 FCFA e 16 milioni di FCFA.

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Immerso in un ciclo infernale, l’uomo d’affari arriverà al punto di vendere le sue due case, la sua auto e altri beni di valore per soddisfare le richieste finanziarie del ciarlatano. Nella sua denuncia depositata il 13 novembre 2023 afferma di aver pagato un totale di 587 milioni di FCFA e fornisce copie delle ricevute di bonifico Onda confermando le sue parole.

L’indagine condotta dagli agenti del DIC ha portato all’arresto del marabutto M. Baldé e dei suoi complici, B. Barry e C. Diao. Le indagini hanno rivelato che il signor Baldé, recidivo, operava sotto identità diverse, tra cui Th. Diallo e A. Diallo. Interrogato ha ammesso i fatti, ma ha ammesso solo di aver preso 18 milioni di FCFA. Gli indagati sono stati deferiti al pubblico ministero per associazione a delinquere, frode organizzata da bande organizzate, ciarlataneria, riciclaggio di denaro e possesso illegale di armi da fuoco.

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