“Quello che era previsto era un incontro con gli amici, per passare dei bei momenti. » Nel secondo giorno del processo contro i parenti di Paul Pogba, mercoledì 27 novembre, Machikour K., il primo imputato comparso, davanti alle 16e La camera penale del tribunale di Parigi, per la tentata estorsione di cui è stato vittima il calciatore, ha elaborato una linea di difesa che verrà fatta propria da diversi suoi coimputati.
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Ampio parka nero e barbetta rasata, l'uomo che si presenta come gestore di un ristorante non smetterà, durante le quattro ore dell'interrogatorio, di minimizzare il suo ruolo e di raccontare una storia completamente diversa da quella ritenuta dall'accusa, una montatura. fino a spaventare la stella del calcio ed estorcergli una grossa somma di denaro.
Cinque amici d'infanzia dell'ex giocatore della Juventus sono accusati di estorsione, tentata estorsione, sequestro di persona e sequestro di persona e associazione a delinquere, nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2022, poi nei giorni successivi. Il fratello di Paul Pogba, Mathias, è sotto processo per tentata estorsione e associazione a delinquere. Al centro dell'attenzione e delle smentite, c'è questa famosa notte in cui il calciatore è stato portato via dai suoi “quasi fratelli” in un appartamento – affittato su una piattaforma – a Montévrain (Seine-et-Marne), poi preso di mira da due persone pesantemente armate che gli hanno condannato a pagare 13 milioni di euro.
No, non c'era nessuna intenzione di pretendere soldi dal facoltoso centrocampista, continuavano a ripetere i primi due imputati sentiti dal tribunale. “Non era previsto”sostiene Machikour K., detto “Mach”. Niente era stato organizzato o pianificato in anticipo: la banda intendeva solo approfittare dell'arrivo dell'amico in Francia “mettere le cose a posto con Paul”spiega il giovane 36enne. La data del raduno della squadra francese a cui avrebbe dovuto partecipare il giocatore era sicuramente nota a tutti ma, secondo lui, tutto è avvenuto spontaneamente. Quella sera, Paul Pogba si è recato dai genitori di Adama C., che conosceva fin dall'infanzia, ha trascorso lì tre ore prima di unirsi al resto della banda per “discutere”.
Un “progetto” finanziato dal campione
Adama C., ascoltato giovedì 28 novembre, ripeterà lo stesso ritornello: “Ogni volta che torna in Francia, Paul viene a trovarci nel quartiere, inaspettatamente. » Accoglie quindi il giocatore insieme al fratello, dai suoi genitori. Adama è il confidente, colui attraverso il quale passano le richieste “aiuto”proveniente da amici o dal vicinato, a Paul. Vive di trasferimenti multipli e regolari effettuati dal calciatore – “tre-quattro volte l’anno, somme da 2.000 a 15.000 euro”spiega al pubblico. È quindi naturale che quella sera accolga anche Roushdane K., fratello maggiore di Machikour, sempre a casa dei suoi genitori. Quest'ultimo ha a “progetto”che vuole farsi finanziare dal campione.
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