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4a edizione delle Giornate Scientifiche del CNLS: gli attori vogliono scacciare l’HIV/AIDS dal paese entro il 2030 – Lequotidien

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In preludio alla Giornata mondiale contro l’AIDS, da martedì il Cnls organizza le Giornate Scientifiche per proseguire la lotta per l’eliminazione della malattia entro il 2030. La strada è ancora lunga, ma tanti sono gli sforzi fatti per sperare di onorarla. l’appuntamento. Di Justin GOMIS –

Apparso per la prima volta in Senegal nel 1986, l’HIV/AIDS ha mietuto numerose vittime. Nel nostro Paese la lotta per ridurre il numero delle contaminazioni ha dato i suoi frutti, ma la battaglia continua ancora. Secondo il dottor Safiétou Thiam, direttore esecutivo del Cnls, “oggi abbiamo quasi 40mila persone in cura, ma il desiderio delle autorità sanitarie è quello di eliminare questa malattia entro il 2030”. Questo è anche il significato della scelta del tema per la 4a edizione delle Giornate Scientifiche dell’AIDS Senegal: “Verso l’eliminazione dell’AIDS: integrazione, innovazione, impatto”. Secondo gli organizzatori si tratta di “un’iniziativa che richiede la mobilitazione collettiva di tutte le parti interessate (governo, ONG, partner tecnici e finanziari, ricercatori, operatori sanitari e comunità)”. Pertanto, nell’ambito di queste giornate, “sono previsti 600 esperti provenienti da 14 regioni del Paese, 280 contributi, 80 presentazioni orali, 164 poster, 2 sessioni plenarie, 14 sessioni orali, 3 simposi, 3 workshop di rafforzamento delle capacità, 2 tavoli, un corso clinico, un programma comunitario.

Questi incontri riuniranno inoltre “più di 200 giovani nell’ambito di un forum assistito, durante il quale si discuteranno temi diversi e variegati su come crescere con l’HIV, la salute mentale dei giovani, la salute sessuale e riproduttiva, la vita positiva dei giovani Pvvh, nonché l’impegno comunitario dei giovani. E questo per tre giorni.
Tornando ai mezzi utilizzati nella lotta all’Aids, il direttore esecutivo del Cnls ha indicato alcune idee. Secondo la Thiam si tratta di “integrazione che si riferisce alla necessità di combinare le diverse strategie di prevenzione, trattamento e cura in un sistema sanitario accessibile e coerente”. Sottolinea inoltre che “implica il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie, il miglioramento del coordinamento tra servizi e programmi e la realizzazione di interventi più inclusivi, in particolare per le popolazioni più vulnerabili”. Allo stesso modo, il direttore esecutivo del Cnls aggiunge che “l’innovazione è essenziale nella lotta all’HIV/AIDS”. Così, secondo la dott.ssa Safiétou Thiam, “queste Giornate scientifiche dimostrano l’importanza di integrare risorse e strategie di innovazione nei trattamenti, negli approcci di prevenzione, nell’impatto tangibile sulla salute delle popolazioni per raggiungere l’eliminazione dell’AIDS”.
Un’opinione condivisa dal ministro della Salute che martedì ha presieduto la cerimonia di apertura. Il dottor Ibrahima Sy ha affermato che eliminare “l’AIDS non significa solo ridurre la prevalenza del virus, ma garantire l’accesso universale alla prevenzione, allo screening e al trattamento”.

Questa sfida ambiziosa, prosegue, “si basa su tre principi fondamentali: Integrazione, Innovazione, Impatto”. Pertanto, indica, “l’integrazione dei servizi sanitari è necessaria per una risposta efficace all’HIV e all’AIDS”. E ha aggiunto: “Garantisce che tutti ricevano cure complete, riducendo allo stesso tempo lo stigma e promuovendo un percorso di assistenza continuo”. Quanto all’innovazione, il ministro ritiene che sia “essenziale superare gli ostacoli nella nostra lotta”. Per il dottor Sy, “questo include l’adozione di nuove tecnologie, come gli autotest dell’HIV che facilitano la diagnosi precoce e discreta e la profilassi pre-esposizione per una maggiore protezione delle popolazioni a rischio”.

Questi attori intendono unire le forze e le esperienze per raggiungere questo obiettivo entro il 2030. Tuttavia, riconoscono che ci sono ostacoli da superare in questa lotta. “Con i risultati 91-93-90, il Senegal si avvicina all’obiettivo 95-95-95 fissato dall’UNAIDS. Pur celebrando i notevoli progressi del nostro Paese, tra cui la riduzione della prevalenza dell’HIV allo 0,3%, la diminuzione del 50% delle nuove infezioni e il significativo aumento del numero di adulti in trattamento con ARV, è essenziale riconoscere che rimangono sfide significative”, ammette il ministro. Secondo lui “dobbiamo assolutamente rimuovere le barriere sociali che impediscono a molti uomini, donne e bambini di accedere alle cure necessarie”.
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