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Impantanato in battute d’arresto personali, Chakib Alj rinuncia a un tour ufficiale in Asia

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Il presidente della Confederazione generale delle imprese marocchine (CGEM), Chakib Alj, ha annullato all’ultimo minuto la sua partecipazione alla delegazione che accompagnava il ministro delegato responsabile degli investimenti, della convergenza e della valutazione delle politiche pubbliche, Karim Zidane, durante un tour asiatico, da Dal lunedì al venerdì, volto a promuovere gli investimenti in Giappone e Corea, appreso Espresso da fonti ben informate.

La presenza di Chakib Alj era inizialmente prevista per questo tour, che prevedeva incontri con uomini d’affari di questi due paesi, ricordano le fonti, sottolineando che il suo ritiro è legato ad una delicata situazione personale.

Il presidente dei datori di lavoro sarebbe, infatti, toccato dall’arresto del figlio, Mhamed Alj, direttore generale del gruppo Cap Holding, coinvolto in un caso di stupro, rapimento e violenza, innescato da due denunce presentate da un avvocato francese stagista e il suo fidanzato marocchino, che ricopre la carica di commissario all’interno della CGEM.

Oltre ai suoi insuccessi personali, Chakib Alj dovrà affrontare altri problemi legali legati alle sue attività. Egli è quindi perseguito per dissipazione di beni sequestrati dal tribunale di primo grado di Ain Sebaa, nell’ambito di un debito della società “I Giovani Massoni”una filiale della sua holding. Questa società, da lui gestita in passato, avrebbe causato danni ingenti a diverse piccole e piccolissime imprese, portandole alla cessazione delle attività o addirittura al fallimento.

Nonostante questa assenza, Karim Zidane guida una numerosa delegazione marocchina durante questo tour organizzato in collaborazione con l’Agenzia marocchina per gli investimenti e lo sviluppo delle esportazioni (AMDIE). Questa iniziativa mira a rafforzare le relazioni economiche bilaterali con Giappone e Corea, evidenziando al contempo il Regno come destinazione preferita per gli investimenti diretti esteri, in vari settori chiave, tra cui l’automobile, l’aeronautica, l’elettronica e l’industria agroalimentare.

Ricordiamo che Chakib Alj, rieletto lo scorso anno per un secondo mandato a capo del CGEM insieme al suo vicepresidente Mehdi Tazi, ha dovuto affrontare critiche persistenti fin dalla composizione del suo ufficio esecutivo. Diversi ex membri del CGEM lo accusano di favoritismo, puntando alla nomina di parenti di funzionari ed ex ministri a scapito di coloro che sono vicini all’ex presidente, Miriem Bensalah-Chaqroun.

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