Solo la dichiarazione è autentica,
Signora Senatore [Pauline Martin]Signora Vice [Pascale Bay],
Signor Direttore Generale del CNC, caro Olivier Henrard,
Signor Capo del Dipartimento Media del Ministero della Cultura, caro Ludovic Berthelot,
Signore e signori, cari colleghi,
Sono molto lieto di accogliervi questo pomeriggio ad Arcom in occasione di questo convegno dedicato alla presentazione del nostro studio di valutazione del decreto sui servizi di media audiovisivi a richiesta, o “decreto SMAD” per intimo. Questo studio è stato realizzato in collaborazione con il Centro nazionale per il cinema e l’immagine animata e in collaborazione con la DGMIC. Innanzitutto desidero ringraziare le équipe delle nostre due Case coinvolte nella preparazione dello studio che vi presenteremo tra breve e, più in generale, nell’organizzazione di questo convegno.
Saluto in particolare per Arcom il coinvolgimento di Antoine Boilley, che è entrato nel nostro collegio nel gennaio 2023 e da quella data è responsabile del gruppo di lavoro dedicato alla creazione audiovisiva, cinematografica e musicale, nonché della nostra direzione creativa, guidata da Raphaël Berger, con il coinvolgimento quotidiano su questo dossier di Laure Saccone, incaricata del controllo degli obblighi di finanziamento. Desidero ringraziare anche il nostro dipartimento studi, che ha contribuito notevolmente a questo lavoro. Questa è per me l’occasione per sottolineare l’importanza della dimensione culturale della regolamentazione, che negli ultimi anni si è notevolmente ampliata.
Il decreto SMAD del 22 giugno 2021, che traduceva l’ambizione della direttiva SMA del 2018, ha infatti aperto una nuova era per il finanziamento della creazione.
Vorrei ricordare che gli editori televisivi nazionali sono i primi finanziatori della produzione nazionale, con obblighi definiti in base al loro fatturato e che possono essere destinati, a seconda della loro programmazione e del loro modello economico, a generi particolari. Nel 2022 i contributi degli editori televisivi lineari ammontano a oltre 1,2 miliardi di euro: a breve pubblicheremo i dati 2023, che evidenziano ancora una volta la mobilitazione del settore.
Questo modello di finanziamento si basa sull’impegno degli operatori audiovisivi tradizionali contribuisce direttamente alla vitalità della creazione nazionale; è al centro delle relazioni che il regolatore intrattiene con le parti interessate regolamentate, sia negli esercizi di applicazione della frequenza, nello sviluppo di accordi e nel controllo degli obblighi. A questo proposito, abbiamo la fortuna di avere in Francia attori particolarmente impegnati in questo ambito, sia pubblici che privati.
Penso, in particolare, al sostegno di France Télévision per la creazione audiovisiva e a quello di Canal + per la creazione cinematografica. L’impegno dei nostri attori nazionali è anche uno dei motivi per cui l’autorità di regolamentazione è particolarmente vigile nei confronti dei loro finanziamenti: la radiodiffusione pubblica deve beneficiare di risorse stanziate e sostenibili e il modello economico dei nostri media privati deve essere protetto e rafforzato.
Di fronte all’evoluzione degli usi, con in particolare un notevole spostamento verso il consumo on-demand su piattaforme internazionali, era diventato essenziale evolvere il nostro modello. Questo sviluppo si è reso necessario per correggere le asimmetrie normative tra gli attori nazionali e le piattaforme internazionali, poiché queste ultime, rivolte al pubblico francese, non erano soggette a obblighi di finanziamento della produzione; era inoltre necessario dare nuovo slancio al nostro modello culturale, adattandolo alle nuove realtà dell’ambiente di creazione e consumo di contenuti audiovisivi e cinematografici.
Questa è l’ambizione della direttiva SMA e lo scopo del decreto SMAD. L’autorità di regolamentazione del settore audiovisivo si è immediatamente mobilitata per attuarla. Da dicembre 2021, Arcom è riuscita a integrare questi nuovi attori senza problemi e senza contenziosi. L’autorità di regolamentazione si è quindi assicurata il finanziamento di questi attori stipulando accordi e notificando i loro obblighi ai principali SMAD internazionali rivolti al pubblico francese; La Francia era allora, insieme all’Italia, l’unico Stato membro in Europa ad aver recepito il quadro della direttiva così rapidamente. Lo ha fatto con livelli contributivi particolarmente ambiziosi, senza equivalenti nel resto dell’Unione, con obblighi particolarmente rivolti alle opere del patrimonio e all’espressione originale francese.
L’integrazione di questi attori ha permesso di offrire nuovi finanziamenti alla nostra produzione, sia nella produzione audiovisiva che cinematografica: nel 2022, la spesa SMAD corrispondeva a quasi 350 milioni di euro, ovvero al 20% della spesa totale trattenuta nella produzione audiovisiva e cinematografica, in aumento più del 12% rispetto al 2021. Dall’entrata in vigore del decreto ammonta a oltre 866 milioni di euro dichiarati solo da tre di questi servizi di video on demand esteri in abbonamento – Disney+, Netflix e Prime Video, oggetto di un’analisi specifica nel nostro studio -, di cui 624 milioni di euro per il prefinanziamento di opere europee o espressione francese originale.
Gli accordi siglati con il regolatore sono stati spesso successivamente arricchiti da accordi interprofessionali con il settore.
Gli impegni dei grandi player dello streaming sottolineano la forza del nostro modello culturale, che sa adattarsi al cambiamento degli usi e del mercato; evidenziano inoltre il desiderio di questi attori di integrarsi armoniosamente in questo modello, per rafforzare il dinamismo del nostro tessuto produttivo, i cui attori hanno saputo trarre vantaggio dalle nuove esigenze espresse dal pubblico e da questi attori video su richiesta ; hanno finalmente cambiato profondamente l’operato di Arcom. Gli operatori dello streaming sono oggi contatti quotidiani del regolatore e sono pienamente integrati nelle nostre missioni di controllo, in un clima di lavoro costruttivo; Vorrei cogliere l’occasione per sottolineare l’importanza della trasparenza nelle informazioni trasmesse riguardo agli investimenti nel compimento delle nostre missioni. Infine, constato che l’opinione pubblica francese, come quella internazionale, accoglie con favore i programmi e i lavori realizzati dallo SMAD, soprattutto nel contesto dell’attuazione dei suoi obblighi. Come sapete, l’interesse pubblico è una delle bussole del regolatore e ovviamente non possiamo che rallegrarci di questo impatto concreto del nostro progresso collettivo.
Potremmo accontentarci di questa soddisfazione e osservare gli sviluppi guidati dal decreto SMAD. Ma da buon revisore dei conti, so che tutte le politiche pubbliche devono essere valutate, che dobbiamo sempre mettere in discussione la rilevanza di un quadro normativo, i suoi effetti e il suo futuro.
Per questo motivo abbiamo voluto avviare con il CNC una riflessione sull’attuazione di questo decreto, a più di tre anni dalla sua pubblicazione e ora che disponiamo di sufficienti retroscena per portare avanti questo esercizio.
Una precisazione, però: valutare non significa rimettere in discussione, e ancor meno fare tabula rasa. Mentre la direttiva SMA è sempre più sotto attacco, anche a livello europeo, credo sia urgente consolidarne l’eredità. Fabien Raynaud e Hortense Naudascher hanno presentato di recente al presidente del CNC un interessante rapporto sugli equilibri dell’industria audiovisiva e cinematografica nell’era delle grandi piattaforme, le cui proposte saranno utili nelle fasi a venire.
Sono convinto che l’eccellenza di un modello culturale non si può decretare: si costruisce, con norme, regolatori, un settore impegnato, stakeholder mobilitati, voi tutti qui presenti. Per questo abbiamo voluto svolgere il nostro lavoro con spirito di responsabilità.
Antoine Boilley e Cécile Lacoue, direttore degli studi e delle previsioni del CNC, vi presenteranno tra poco i risultati. Ma mi arrendo prima e senza più tardi la parola a Olivier Henrard. Grazie per l’ascolto.
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