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Sekkouri incontra i gruppi parlamentari

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Il Ministro dell’Integrazione Economica, delle Piccole Imprese, dell’Occupazione e delle Competenze, Younes Sekkouri, si è incontrato, separatamente, con tutti i gruppi parlamentari dell’opposizione (USFP, PPS, MP e PJD), così come ha tenuto una riunione collettiva con i gruppi di maggioranza, per discutere, oltre al gruppo Sociale Democratico Costituzionale, delle modifiche da apportare al disegno di legge organica sul diritto di sciopero, entro il termine fissato dall’art. 26 novembre, appreso Espresso da fonti informate.

Tempo aggiuntivo

I gruppi dell’opposizione hanno chiesto un periodo supplementare di 48 ore, hanno aggiunto le stesse fonti, rilevando che il governo sembra favorevole a questa richiesta prima che il progetto venga trasmesso alla commissione interessata, poi alla sessione plenaria e infine alla Camera dei Consiglieri.

Inoltre, il ministro ha inviato corrispondenza a tutti i sindacati, compresi quelli meno rappresentativi, per raccogliere le loro proposte ed emendamenti, avendo questi enti votato all’unanimità a favore dei pareri consultivi del Consiglio economico, sociale ed economico (CESE). il Consiglio nazionale per i diritti umani (CNDH), e questo prima di martedì.

Aggiustamenti proposti

Secondo le nostre fonti il ​​ministro ha già ricevuto la maggior parte delle proposte dei sindacati. Inoltre, le modifiche previste dai gruppi parlamentari sarebbero sostanzialmente in linea con le raccomandazioni dei consigli consultivi, pur includendo contributi specifici dei gruppi.

Tali modifiche riguardano in particolare:

– L’integrazione di una premessa per inquadrare il disegno di legge, sottolineando la tutela del diritto di sciopero e dei diritti dei lavoratori.

– Il rifiuto unanime degli articoli che limitano le tipologie di sciopero, quali sciopero politico, di solidarietà o alternato, con richiesta esplicita di abolizione di tali disposizioni.

– La riduzione del termine di preavviso di 30 giorni richiesto per l’annuncio di uno sciopero, considerato troppo lungo. La proposta mira a ridurre questo periodo a pochi giorni, tranne nei casi di pericolo imminente che richieda un intervento immediato.

– Migliorare le garanzie per gli scioperanti, introducendo misure per tutelare i diritti dei non scioperanti al fine di garantire la libertà di lavoro.

Le discussioni si sono concentrate anche sulla riduzione dell’elenco delle categorie a cui è vietato scioperare, limitando tale divieto ai portatori di armi, in conformità con i regolamenti interni e gli standard internazionali.

Allo stesso modo, i gruppi parlamentari chiedono l’abolizione del regime di corvée derivante da un decreto coloniale del 1938, e la soppressione delle pene detentive dal disegno di legge sul diritto di sciopero, in favore di sanzioni più adeguate.

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