Un emendamento del governo specifica che le nuove case unifamiliari saranno incluse nel sistema di prestito a tasso zero.
Persistevano dubbi sui contorni di questo nuovo PTZ. Il prestito a tasso zero, la cui ambizione è sia di rilanciare nuovi immobili, in grande difficoltà, sia di sostenere il potere d'acquisto dei nuovi acquirenti, riguarderà nuove case e appartamenti in tutto il Paese.
Un emendamento del governo alla finanziaria 2025 propone di “estendere temporaneamente l'ammissibilità della nuova PTZ a tutto il territorio per gli alloggi ubicati in un edificio residenziale collettivo, nonché per le abitazioni individuali”. E questo per un periodo di tre anni.
Fino al 2024 il prestito a tasso zero era riservato alle nuove abitazioni, solo nelle zone tese. Dall'inizio dell'anno le nuove case sono state addirittura escluse dal sistema. Per le zone tranquille si tratta solo delle vecchie abitazioni, a condizione che vengano eseguiti lavori di riqualificazione energetica.
Nel corso del suo discorso di politica generale, il primo ministro Michel Barnier si è detto “favorevole all'estensione del prestito a tasso zero (PTZ) su tutto il territorio”. Ma persistevano incertezze sull’ammissibilità delle case.
L’idea di riservare questo prestito solo alle “case individuali raggruppate”, una tipologia di villette a schiera, era contemplata da tempo ma non sembra più attuale.
“Il bilancio deve evolversi di conseguenza”
“Si tratta di un'ottima notizia per le nuove abitazioni”, si rallegra Norbert Fanchon, presidente del gruppo Gambetta, a BFM Business.
“Ma se il prestito a tasso zero viene esteso a tutto il territorio, il bilancio deve evolversi di conseguenza, altrimenti sarà un fallimento”, avverte.
“Il governo non deve abbassare le quote, altrimenti diluirebbe solo gli aiuti”, spiega. La quota rappresenta la quota della PTZ nell'importo totale del mutuo immobiliare contratto.
Sono previste quote diverse per le diverse fasce di reddito. Le famiglie più modeste (fascia 1) possono così finanziare con il PTZ il 50% del proprio mutuo immobiliare, per gli appartenenti alle fasce 2 e 3 è finanziabile con il PTZ il 40% dell'importo, contro il 20% per i più facoltosi ( fetta 4).
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Tuttavia, questa questione non è stata ancora risolta. L'emendamento precisa che “in uno spirito di equilibrio tra l'indispensabile sostegno all'accesso alla proprietà delle famiglie a basso reddito e il necessario controllo della spesa pubblica, un decreto specificherà le quote del costo complessivo dell'operazione finanziabili dal PTZ”. Norbert Fanchon invita inoltre a non modificare le differenze, vale a dire il periodo durante il quale non è stato ancora rimborsato il prestito a tasso zero.
Lo scorso ottobre, il ministro dell'Edilizia stimava che “queste modifiche permetterebbero di costruire circa 15.000 case in più nel 2025, il che rappresenterà circa 600 milioni di euro di IVA”. In un'intervista con pariginoValérie Létard ha inoltre precisato che le condizioni per la concessione delle PTZ nel vecchio sistema non cambieranno.
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