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Khamenei sostiene che i leader israeliani dovrebbero essere “condannati a morte” piuttosto che soggetti a mandato di arresto

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Lunedì il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che i leader israeliani, descritti come “criminali”, dovrebbero “essere condannati a morte” piuttosto che affrontare semplicemente un mandato di arresto. Secondo lui “attaccare civili, infrastrutture, ospedali e personale medico non è una vittoria, ma un crimine di guerra. »

Questa dichiarazione fa seguito all’emissione da parte della Corte penale internazionale (CPI) di mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Sono perseguiti per omicidio, persecuzione e uso della fame come arma di guerra come parte di un “attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”. Le accuse, tra cui crimini di guerra e crimini contro l’umanità, riguardano eventi accaduti “almeno” a partire dall’8 ottobre 2023, il giorno dopo l’attacco senza precedenti di Hamas sul suolo israeliano, che ha innescato la guerra nella Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023. ai giudici della sezione. Allo stesso tempo, la Camera ha emesso un altro mandato di arresto nei confronti di Mohammad Deif, capo dell’ala militare di Hamas.

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“Vittime” a Gaza e in Libano

Agli occhi del leader della Repubblica islamica, i crimini commessi dall’“entità sionista” produrranno l’effetto opposto a quello auspicato dal “nemico”: non solo “rafforzano le capacità e la determinazione della resistenza” ma porteranno anche “vittorie” a Gaza e in Libano. Per questo padrino di Hezbollah e Hamas “lo Stato ebraico non otterrà alcuna vittoria”.

Nell’enclave palestinese, il bilancio ammonta a oltre 44.200 morti e 104.567 feriti dal 7 ottobre 2023, secondo i dati del Ministero della Salute di Gaza. In Libano, anch’esso in guerra aperta dal 23 settembre e dopo il lancio di un’offensiva su larga scala da parte di Israele contro Hezbollah, oltre 3.754 persone hanno perso la vita e 15.626 sono rimaste ferite dall’8 ottobre 2023, data di apertura del fronte di sostegno, da parte di Hezbollah, ad Hamas nella sua guerra contro Israele. Mentre gli americani “cercano di diffondere tirannia e caos” in Medio Oriente per “controllare la regione”, Ali Khamenei ha assicurato che se l’asse della resistenza è “ampio oggi, si espanderà domani”.

Lunedì il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che i leader israeliani, descritti come “criminali”, dovrebbero “essere condannati a morte” piuttosto che affrontare semplicemente un mandato di arresto. Secondo lui “attaccare civili, infrastrutture, ospedali e personale medico non è una vittoria, ma piuttosto…


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