Cheikh Thiam, noto per le sue virulente critiche nei confronti di chi detiene il potere, è stato convocato nella Divisione Speciale per la criminalità informatica (DSC). Questa convocazione fa seguito alle sue esplosive dichiarazioni secondo cui il regime si prepara ad “avvelenare gli oppositori”. Commenti considerati gravi e infondati, che hanno suscitato accese polemiche nello spazio pubblico.
Non è la prima volta che personaggi pubblici si ritrovano nel mirino delle autorità per accuse di questo tipo. Recentemente, anche l’ex deputato Moustapha Diakhate e il giornalista Adama Gaye sono stati messi in custodia di polizia dopo aver rilasciato commenti ritenuti diffamatori o minacciosi per l’ordine pubblico. Questi casi contribuiscono a creare un clima di tensione tra il governo e i suoi detrattori.
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Una parte dell’opposizione denuncia una deriva autoritaria, assimilando queste convocazioni a una strategia per mettere a tacere le voci dissenzienti. Alcuni parlano addirittura di “caccia alle streghe”, ricordando che in una democrazia le libertà di espressione e di opinione dovrebbero essere garantite.
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