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Tempo di requisizione per Dominique Pelicot e i suoi complici

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L'accusa ha la parola nel processo per stupro Mazan. Dopo undici settimane di udienze, è arrivato il momento delle accuse dell'accusa, a cominciare da quella contro Dominique Pelicot, questo settantenne che per dieci anni ha drogato, violentato e fatto violentare sua moglie.

Le sentenze che chiederanno i rappresentanti del pubblico ministero, Jean-François Mayet e Laure Chabaud, saranno esaminate attentamente, poiché questo processo è diventato un simbolo mondiale della lotta contro la violenza contro le donne – la cui giornata internazionale sarà, guarda caso, del calendario, segnato lunedì. E la vittima principale, Gisèle Pelicot, 71 anni, ha ottenuto lo status di icona femminista dopo aver rifiutato di permettere che il processo si svolgesse a porte chiuse, “in modo che la vergogna cambi lato”.

Vent'anni di reclusione subiti da Pelicot

Dinanzi ai magistrati professionali che compongono il tribunale penale della Vaucluse ad Avignone, i procuratori generali inizieranno dal “direttore d'orchestra” di questo decennio di stupri. Dominique Pelicot, denominatore comune dei 50 coimputati reclutati su Internet ai quali aveva consegnato l'ormai ex moglie, precedentemente sedata con ansiolitici, nella loro casa coniugale a Mazan tra luglio 2011 e ottobre 2020.

Difficile immaginare che non chiedano contro di lui la pena massima, vent'anni di reclusione penale, da cui dipenderanno tutte le altre. Dominique Pelicot non ha mai nascosto le sue responsabilità, definendosi uno “stupratore”. “Sono colpevole di quello che ho fatto […] Ho rovinato tutto, ho perso tutto. Devo pagare”, ha detto poco dopo l'inizio del processo.

Il verdetto è atteso al più tardi il 20 dicembre

Ma quali condanne chiederà il pubblico ministero contro i suoi 50 coimputati? Perché anche se la maggior parte viene processata per gli stessi fatti, vale a dire lo stupro aggravato di Gisèle Pelicot, e quindi rischia anche vent'anni di carcere, l'individualizzazione delle pene è obbligatoria. Ad esempio, per distinguere i recidivi – dieci uomini sono venuti più volte – da quelli che sono venuti una sola volta a Mazan. Questi “uomini qualunque” hanno un’età compresa tra 26 e 74 anni. Alcuni sostengono che siano stati manipolati da Dominique Pelicot.

Il nostro dossier sugli stupri di Mazan

Dopo il rinvio a giudizio, mercoledì pomeriggio o al massimo giovedì, avrà la parola gli avvocati della difesa. Ad aprire il ballo sarà l'avvocato di Dominique Pelicot, Béatrice Zavarro. I suoi colleghi si susseguiranno poi fino al 13 dicembre.

La corte avrà poi una settimana per deliberare, con il verdetto atteso al più tardi il 20 dicembre.

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