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Calin Georgescu, un inaspettato candidato filorusso, guida il primo turno

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Il candidato presidenziale indipendente Calin Georgescu parla ai media dopo aver registrato la sua candidatura per le elezioni presidenziali del paese, a Bucarest, Romania, 1 ottobre 2024. ALESSANDRU DOBRE / AP

In Romania la sorpresa è totale. Secondo i risultati che coprono il 99% dei voti scrutinati, il candidato indipendente filo-russo Calin Georgescu è arrivato primo al primo turno delle elezioni presidenziali di domenica 24 novembre. Altra sorpresa: il primo ministro filoeuropeo Marcel Ciolacu, dato comunque come favorito, rischia di essere eliminato al primo turno, secondo i risultati quasi definitivi pubblicati lunedì mattina dalla Commissione elettorale.

Il liberale è retrocesso al terzo posto con il 19,16% dei voti, subito dietro Elena Lasconi, sindaco di centrodestra di una cittadina, con circa 700 voti di differenza. Se la tendenza dovesse continuare, si qualificherebbe quindi al secondo turno contro il signor Georgescu-Roegen (22,94%).

Alla chiusura delle urne domenica sera, gli exit poll davano comunque il capo del governo socialdemocratico in testa davanti a Elena Lasconi, sindaco di centrodestra di una piccola cittadina. “I punteggi sono molto vicini, non è ancora il momento di festeggiare”aveva avvertito questo ex giornalista 52enne convertito alla politica, a cui alla fine spetta il 18,84% dei voti. Invitando anche alla prudenza, Ciolacu, 56 anni, ha ringraziato i suoi elettori, chiedendo di attendere lo spoglio completo per sapere chi dovrà affrontare l’8 dicembre.

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Il successo di Georgescu-Romen, 62 anni, così come quello di George Simion (Alleanza per l’unità dei romeni), quarto con il 13,94% dei voti, è uno sconvolgimento per questo paese di 19 milioni di abitanti che finora ha resistito alle posizioni nazionaliste , prendendo le distanze dall’Ungheria o dalla Slovacchia. Il Presidente della Repubblica Romena riveste una funzione essenzialmente cerimoniale ma esercita un importante magistero morale.

“Il popolo romeno ha gridato per la pace” in Ucraina

“Stasera il popolo romeno ha gridato alla pace. E ha gridato molto forte, estremamente forte.”ha reagito Georgescu-Roegen, che deve il suo merito a una campagna TikTok diventata virale, incentrata sulla necessità di fermare gli aiuti all’Ucraina. Questo candidato apartitico si è candidato alle elezioni come indipendente.

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Il primo ministro socialdemocratico rumeno Marcel Ciolacu a Bucarest il 24 novembre 2024. ANDREI PUNGOVSCHI / AFP

Il signor Simion, che secondo alcuni sondaggi prima del primo turno era in corsa per il secondo turno, si è già congratulato con il signor Georgescu-Roegen, rallegrandosi che un “sovranista” si ritrova al secondo turno. Questo grande fan di Donald Trump, 38 anni, lo ha già promesso “altre due battaglie”durante le elezioni legislative del 1È dicembre e una settimana dopo per il secondo turno delle elezioni presidenziali.

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Dopo dieci anni al potere di Klaus Iohannis, fervente sostenitore di Kiev divenuto molto impopolare soprattutto a causa dei suoi costosi viaggi all’estero finanziati con soldi pubblici, i romeni hanno quindi messo gli occhi sui candidati antisistema, in un contesto di crescente ultra -movimenti conservatori in Europa.

La Romania, che condivide un confine di 650 chilometri con l’Ucraina e confina con il Mar Nero, svolge un ruolo strategico «vitale»ricorda in uno studio il think tank New Strategy Center, sia per la NATO, che ospita più di 5.000 soldati, sia per il transito dei cereali ucraini.

I socialdemocratici, eredi dell’ex partito comunista che ha strutturato la vita politica del paese per più di tre decenni, governano attualmente in coalizione con i liberali del PNL.

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Il mondo con l’AFP

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