Questa edizione è scandita da numerosi momenti salienti, in particolare la mostra “After femminicide” dell’artista Eve-Anne HKS. Questi ultimi sono andati a incontrare i parenti delle donne uccise perché donne: madri, figlie e sorelle tra le altre. “L’obiettivo di questo lavoro era duplice: dare loro voce quando raramente sono invitati a farlo, ma anche visualizzare le dinamiche dietro i femminicidi”ha spiegato l’artista. La mostra è presentata attraverso una serie di foto e testi, frutto di un meticoloso lavoro documentario.
Come ogni anno, la campagna Ruban banc darà luogo anche ad un grande raduno organizzato il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il momento sarà l’occasione per “ripagare” le vittime del femminicidio. Saranno così resi visibili negli spazi pubblici da paia di scarpe rosse, simboli di queste vite assenti.
“Le donne parleranno per parlare delle vittime o per raccontare la propria esperienza di violenza”ha aggiunto Charlotte Belayew, facilitatrice del PAC Charleroi. Quest’ultima ha lavorato anche con due gruppi di donne sul tema della violenza. Saranno presenti all’incontro e presenteranno il lavoro risultante dalle loro discussioni.
Anche per questa nuova edizione è in programma un convegno. Il femminicidio sarà affrontato sotto la triplice dimensione storica, politica e mediatica.
Secondo il blog Stop Féminicides, che elenca i femminicidi attraverso la copertura mediatica, quest’anno almeno 21 donne sono state uccise a causa del loro genere. Nella sua edizione precedente, la campagna del Nastro Bianco denunciava la cultura dello stupro.
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