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Wagner, la macchina di disinformazione del Cremlino nella Repubblica Centrafricana

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Perché, per il potente gruppo fondato da Evgenij Prigozhin, tutto ebbe inizio a Bangui, che divenne il primo laboratorio del gruppo Wagner nel continente africano, con attività strettamente militari, certo, ma anche operazioni di propaganda, disinformazione —per meglio screditare le potenze occidentali e stabilire l’influenza di Mosca. Un meccanismo ben orchestrato per manipolare l’opinione pubblica e sfruttare i media africani, facendo dei giornalisti le prime vittime. Uno di loro, però, ha osato parlare, si chiama Ephrem Yaliké, e per 8 mesi 10 media internazionali tra cui RFI – coordinati dall’associazione Forbidden Stories – hanno indagato sulla sua vicenda. Le confessioni di questo pentito sono edificanti sulla massiccia offensiva della Russia contro l’informazione in molti paesi africani, in particolare nel Sahel.

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Gruppo militare Wagner nella Repubblica Centrafricana (illustrazione). © AP

Per parlarne :

-Lea Peruchoninvestigatore di Storie proibite

-François Mazet giornalista del servizio Africa di RFI.

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