Si tratta della “prima estinzione di una specie di uccello continentale in Europa”, si legge in un comunicato stampa della Lega per la Protezione degli Uccelli (LPO), che opera per monitorare e salvaguardare le specie selvatiche in Francia.
“Mai una specie continentale di uccelli è stata dichiarata estinta nel Paleartico occidentale da quando è iniziato il monitoraggio naturalista. Un primo estremamente preoccupante», ha avvertito martedì la LPO, una delle più importanti associazioni francesi dedite alla protezione della natura, che ha commentato in un comunicato stampa questo studio, pubblicato sulla rivista di ornitologia Ibis (Nuova finestra).
Il chiurlo dal becco sottile (Numenius tenuirostris) era un uccello dal piumaggio chiaro e dal becco lungo, sottile e ricurvo. Un tempo diffuso nelle zone umide dell’Europa e dell’Asia centrale, questo uccello altamente migratore nidificava in Siberia e Finlandia prima di svernare sulle coste del Mediterraneo.
Secondo lo studio, l’osservazione indiscutibile più recente risale al 1995 in Marocco, quasi 30 anni fa.
In Francia, l’ultimo rapporto è stato redatto dalla LPO il 15 febbraio 1968 nella baia di Aiguillon (Vendée), rileva la lega francese che rileva che, nonostante le ricerche approfondite per individuare possibili sopravvissuti, lo studio scientifico stima al “96% la probabilità che il specie è ormai estinta”.
“La popolazione è diminuita rapidamente nel XX secolo a causa della perdita di habitat causata dall’agricoltura intensiva e dal drenaggio delle zone umide. Il suo cugino americano, il chiurlo eschimese (Numenius borealis), non si vede dal 1987”, osserva la stessa fonte.
Delle 9 specie di chiurlo descritte nel mondo, due hanno quindi cessato di esistere in meno di 40 anni, secondo la LPO che ricorda che la Francia aveva sospeso nel 2020 la caccia al chiurlo euroasiatico (Numenius arquata), i cui numeri europei sono diminuiti diminuito di quasi la metà dal 1980.
Per l’associazione, la conferma della scomparsa del Chiurlo costituisce “la prima estinzione ufficiale di una specie di uccello continentale nella zona paleartica occidentale, che copre l’Europa, il Nord Africa e parte dell’Asia”.
“Questo dato è particolarmente preoccupante perché se secondo l’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) più di 150 specie di uccelli (su circa 11.000) sono scomparse dal pianeta dal 1500, la maggior parte riguardava uccelli endemici indeboliti dall’insularità come la beccaccia di mare delle Canarie (Haematopus meadewaldoi) e il famigerato Dodo delle Mauritius (Raphus cucullatus) o specie decimati dalla caccia, come quella dell’alca impennata (Pinguinus impennis) e del piccione migratore (Ectopistes migratorius)”, conclude la Lega francese per la protezione degli uccelli.
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