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Dimostrazione a Geoffroy Guichard

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Questo mercoledì 20 novembre i dintorni dello stadio Geoffroy-Guichard hanno preso una svolta inaspettata. Mentre l'ASSE si preparava alla prossima partita, si è svolto un altro grande raduno: contadini arrabbiati si sono riuniti davanti allo Chaudron prima di dirigersi con i trattori verso la prefettura di Saint-Étienne. Una mobilitazione forte, che simboleggia un grido d'allarme di fronte alle sfide che scuotono il mondo agricolo.

Geoffroy-Guichard come luogo di ritrovo

Organizzata dalla FNSEA e dai Giovani Agricoltori (JA), questa azione fa parte di una serie di eventi nazionali che iniziano il 17 novembre. L'obiettivo è denunciare l'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur. Questo trattato, percepito come una minaccia per l’agricoltura francese, consentirebbe l’importazione massiccia di prodotti agricoli sudamericani. Questi ultimi sono spesso a basso costo e soggetti a standard molto meno rigidi di quelli imposti in Europa.

In tutta la Francia, all'inizio della settimana sono stati rivendicati “85 punti manifestazione”. Le azioni sono diverse: dighe filtranti, depositi di terra sulle strade, croci che simboleggiano la “morte” dell'agricoltura locale e manifestazioni davanti alle prefetture. Il tutto, senza cercare di disturbare gli automobilisti, con l'obiettivo di sensibilizzare piuttosto che di ostacolare.

A Saint-Étienne il simbolismo è forte. Scegliendo lo Stade Geoffroy-Guichard come punto di partenza, gli agricoltori si associano a un luogo emblematico della città. Prendendo in prestito i loro trattori per raggiungere la prefettura, dimostrano la determinazione del mondo rurale a farsi sentire.

Un anno nero per l’agricoltura

Dietro questa opposizione al Mercosur si nasconde un anno 2024 particolarmente difficile per gli agricoltori. Raccolti disastrosi, episodi climatici estremi e tre epidemie che colpiscono le mandrie hanno avuto un profondo impatto sulla professione. A ciò si aggiungono crescenti sfide economiche: la concorrenza con prodotti importati più economici, a volte fabbricati in condizioni che non rispettano l’ambiente o gli standard sanitari europei.

« I raccolti sono stati pessimi e ciò creerà un buco nel flusso di cassa. Oltre a ciò c’è il Mercosur. Ci scervelliamo per realizzare prodotti di qualità e ci portano prodotti con OGM, arricchiti di ormoni…”


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