Pubblicato il 21 novembre 2024 alle 13:09 / Modificato il 21 novembre 2024 alle 13:13
La mattina di mercoledì 20 novembre nella comunità diplomatica di Kiev regnava un certo nervosismo. Diverse ambasciate occidentali, a cominciare da quella degli Stati Uniti, hanno addirittura deciso di evacuare i propri dipendenti a causa di “informazioni concrete” sull’imminenza di un attacco russo su larga scala sulla città. Nel corso della giornata, il GUR, il servizio di intelligence militare ucraino, ha attribuito le voci alla propaganda russa, esortando i cittadini di Kiev a non farsi prendere dal panico. In conclusione, di questa minaccia ha parlato anche il presidente Volodymyr Zelenskyj, nel suo discorso quotidiano alla nazione. Non senza irritazione, affermando che questo 1001e Il giorno della guerra non è in alcun modo diverso da tutti quelli successivi all’invasione del paese. “Questi messaggi di panico, questa frenesia di voci, tutto ciò non fa altro che avvantaggiare la Russia”, ha detto. “Abbi cura di te, sostieni il nostro esercito e stai particolarmente attento che nessuno manipoli le tue emozioni a proprio vantaggio”, ha concluso il capo di Stato ucraino al calare della notte.
Nuova dottrina russa
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