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Crescita: l’Esecutivo prevede il 4,2% nel 2027

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La programmazione triennale complessiva di bilancio per il periodo 2025-2027, pubblicata dal Ministero delle Finanze, prevede una crescita del PIL del 4,6% nel 2025 rispetto al 3,3% previsto nel 2024 secondo le ipotesi della legge finanziaria 2025 4,1% nel 2026 e 4,2% nel 2027.

Nonostante le previsioni restino esposte a ricadute geopolitiche e climatiche, la programmazione triennale complessiva di bilancio 2025-2027 emanata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze prevede una crescita del PIL del 4,6% nel 2025 rispetto al 3,3% previsto nel 2024, secondo le ipotesi della Legge Finanziaria 2025, ma anche, fino al 4,1% nel 2026 e 4,2% nel 2027.

L’elaborazione di queste previsioni a medio termine si basa sui dati provvisori dei conti nazionali per l’anno 2023, nonché sui recenti sviluppi economici, sia a livello nazionale che internazionale. L’agricoltura contribuisce in modo significativo a questa crescita, secondo le previsioni stabilite per il 2025, quando la crescita del valore agricolo dovrebbe attestarsi all’11%.

E questo grazie, da un lato, ad un’annata agricola che si preannuncia promettente, e, dall’altro, al continuo dinamismo delle attività non agricole che dovrebbero consolidare ulteriormente la loro evoluzione portandosi al 3,7%, beneficiando della ripresa del domanda estera rivolta al Marocco.

Pertanto, le dinamiche settoriali dovrebbero rafforzarsi ulteriormente con tassi di crescita del 3,9% per il settore secondario e del 3,6% per il settore terziario, mentre l’inflazione è prevista al 2% nei prossimi tre anni. In queste condizioni, il tasso di inflazione dovrebbe essere contenuto all’1,3% in media per il 2024 rispetto al 6,1% nel 2023, prima di attestarsi attorno al 2% nel 2025.

Incremento delle entrate ordinarie
L’altro dato degno di nota è il continuo aumento delle entrate ordinarie per il periodo 2025-2027. Questa tendenza rifletterà un miglioramento delle entrate fiscali, interne e doganali, nonché delle entrate non fiscali, con un aumento del 9,7% nel 2025 rispetto alle previsioni aggiornate per il 2024, del 4,5% nel 2026 e una stabilizzazione sullo stesso livello 2027.

Per quanto riguarda le entrate fiscali, dovrebbero continuare a crescere costantemente nei prossimi tre anni, riflettendo l’impatto atteso delle riforme introdotte nell’ambito della legge quadro sulla riforma fiscale. Nel 2025 si stimano a 320,1 miliardi di dirham, con un aumento del 12% rispetto alle previsioni di chiusura per il 2024.

Nel 2026, i ricavi dovrebbero raggiungere i 338,6 miliardi di dirham, registrando un aumento più moderato del 5,8% rispetto al 2025. Per quanto riguarda il 2027, sono previsti a 354,8 miliardi di dirham, segnando un aumento del 4,8%. Tali previsioni si basano sulle ipotesi del quadro macroeconomico e sulle specificità intrinseche delle diverse voci di entrate da prevedere. Tengono inoltre conto degli sviluppi eccezionali osservati e dell’impatto sul bilancio delle misure previste in conformità con gli obiettivi fondamentali della legge quadro sulla riforma fiscale.

Dal lato della domanda, nel 2025 la crescita dovrebbe essere sostenuta dalla domanda interna con un contributo di 3,9 punti percentuali. In questo contesto, i consumi delle famiglie dovrebbero contribuire per 1,6 punti alla crescita del PIL, in un contesto di previsto miglioramento del reddito agricolo e di allentamento delle pressioni sul potere d’acquisto delle famiglie, legato agli aumenti salariali e all’implementazione del programma di assistenza sociale diretta. Allo stesso tempo, i consumi della Pubblica Amministrazione dovrebbero contribuire per 1,1 punti, mentre gli investimenti fissi lordi dovrebbero contribuire alla crescita per 0,8 punti.

Proiezioni degli EEP in aumento
Per le entrate non fiscali, le proiezioni degli enti pubblici e delle imprese (EEP) per gli anni 2025, 2026 e 2027 ammontano rispettivamente a 22,6 miliardi di dirham, 21,6 miliardi di dirham e 16,9 miliardi di dirham. Da notare che il calo previsto per il 2027 si spiega in particolare con l’importanza della dotazione destinata ad accelerare i programmi di investimento di alcuni PEE.

Tali proiezioni potrebbero evolversi alla luce dell’attuazione delle disposizioni contenute nella legge quadro relativa alla riforma del PEE volta a rafforzare il ruolo dello Stato azionista e a razionalizzare la gestione del portafoglio pubblico ponendo enfasi sul suo andamento, in particolare attraverso l’operatività dell’“Agenzia nazionale per la gestione strategica delle partecipazioni statali e il monitoraggio dell’andamento degli enti e delle imprese pubbliche (ANGSPE)”.

Per quanto riguarda i finanziamenti innovativi, sono previste nuove operazioni di gestione attiva del patrimonio statale per importi di 35 miliardi di dirham nel 2025 e 2026 e 25 miliardi di dirham nel 2027. Il patrimonio immobiliare da vendere verrà definito man mano che si otterranno i risultati dei lavori termini di scoping, valutazione degli asset e predisposizione della corrispondente documentazione contrattuale.

Per quanto riguarda i ricavi derivanti dalla vendita di partecipazioni statali, dovrebbero rappresentare un importo di 6 miliardi di dirham all’anno nel periodo 2025-2027. Inoltre, l’attività economica dovrebbe trarre vantaggio dal miglioramento del contesto internazionale e dal proseguimento della dinamica avviata dai progetti di riforma e dai grandi progetti strategici nei settori dell’acqua e dei trasporti, in particolare, nonché quelli legati all’organizzazione del Piano Africano 2025. Coppa delle Nazioni e Mondiale 2030.

Yassine Saber / Ispirazioni ECO

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