I lavoratori lavoreranno sette ore in più all’anno, senza essere pagati in cambio, ha deciso il Senato mercoledì 20 novembre. Il provvedimento, approvato con 216 voti favorevoli e 119 contrari, dovrebbe portare 2,5 miliardi di euro ogni anno al settore dell'autonomia.
Dopo intensi dibattiti nel quadro del bilancio della previdenza sociale per il 2025, i senatori hanno aggiunto questo “contributo di solidarietà attraverso il lavoro” al “Giornata di solidarietà” già praticato e destinato a finanziare la vecchiaia e l’invalidità.
La misura non è definitiva in questa fase: sarà discussa la prossima settimana in una commissione mista che riunisce deputati e senatori, incaricata di trovare un compromesso su questo testo promesso nell'articolo 49.3 della Costituzione durante il suo passaggio finale all'Assemblea nazionale.
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Ma il Senato, dove la destra e il centro sono in maggioranza, prezioso sostegno del governo di Michel Barnier, ha voluto lasciare il segno nel dibattito sul bilancio, mentre il governo chiede 60 miliardi di euro per ripianare il deficit.
Michel Barnier “molto riservato” sul sistema
Il ministro dei Conti pubblici, Laurent Saint-Martin, ritiene che la riforma non debba essere attuata in questo modo attraverso un emendamento. Ma “che questo possa essere rielaborato con le parti sociali, penso che potrebbe essere una buona idea”perché lo sarebbe “è ipocrita respingere a priori questo dibattito”ha aggiunto.
Se il primo ministro Michel Barnier si facesse vedere “molto riservato” di fronte alla proposta, il ministro dell'Economia, Antoine Armand, l'ha giudicata “interessante”.
“Non prendiamo questa proposta alla leggera”Di più “Oggi bisogna trovare le strade” versare “Finanziare il muro della vecchiaia, lo spostamento residenziale e la trasformazione delle nostre case di cura [établissement d’hébergement pour personnes âgées dépendantes] »ha insistito la senatrice centrista della Mayenne Elisabeth Doineau.
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Il testo del Senato riprende il dibattito sull’eliminazione dei giorni festivi – una proposta senatoriale di lunga data – ma propone una soluzione più “flessibile”che lascia la mano alle parti sociali nella definizione dei termini di attuazione (un giorno all'anno, “dieci minuti a settimana”, “due minuti al giorno”…).
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In cambio di questa misura, i datori di lavoro vedrebbero aumentare il loro tasso di contributo di solidarietà per l’autonomia dallo 0,3% allo 0,6%.
Gli apprendisti si mettono al lavoro
La sinistra ha denunciato “un attacco infernale al mondo del lavoro” secondo la senatrice comunista del Pas-de-Calais Cathy Apourceau-Poly, che ha risposto con una punta di sarcasmo proponendo una “Giornata della solidarietà dei dividendi” per far sì che gli azionisti contribuiscano. Invano.
Nel corso dell'esame del bilancio “Secu”, il Senato ha dato il suo assenso anche ad un provvedimento del governo rivolto agli apprendisti: questi ultimi saranno ora parzialmente soggetti a due contributi sociali: il contributo sociale generalizzato (CSG) e il contributo sociale per gli apprendisti. rimborso del debito sociale (CRDS) –, per un guadagno stimato in 360 milioni di euro l’anno. I senatori, invece, hanno limitato il sistema ai contratti firmati dal 1È Gennaio 2025.
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