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La mobilitazione dei vigili del fuoco ha commosso tutti gli schieramenti politici

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È un eufemismo affermare che l’allarme d’urgenza sull’“incendio alla caserma dei pompieri di Losanna” ha propagato l’incendio anche nelle file del Consiglio comunale. Dopo una mobilitazione storica, perché senza precedenti, all’inizio di novembre, i vigili del fuoco hanno ripetuto la loro marcia questo martedì, questa volta con successo.

I vigili del fuoco del capoluogo vodese, sostenuti dal sindacato SSP, reclamavano ancora l’applicazione del regime di prepensionamento votato nel 2014 dal Parlamento, ma mai applicato, nonché un’indennità notturna commisurata a quella di cui hanno diritto i paramedici o gli agenti di polizia. tra le altre misure. La Città ha risposto con ritardo a queste richieste, con un lungo documento che riassume la situazione dei vigili del fuoco di Losanna, ritenuta soddisfacente.

“Questa professione merita la nostra ammirazione e il nostro riconoscimento”, ha assicurato martedì il PLR comunale Pierre-Antoine Hildbrand. Chi crede però che l’attuale gestione caso per caso sia stata in linea con le decisioni prese dai suoi predecessori e votate in plenum, e sia stata ampiamente sufficiente. Una risposta tardiva che aveva suscitato “l’indignazione” dell’eletto interlocutore Pierre Conscience (Ensemble à Gauche), nonché un certo caos nelle file del Consiglio comunale nel suo complesso.

Alla fine, le richieste dei vigili del fuoco e della SSP sono state ampiamente accolte, con il sostegno di tutti i partiti politici rappresentati. “Ho parlato con un sindacalista, cosa che non è mia abitudine”, ha scherzato Valentin Christe, eletto dell’UDC, che ha tuttavia invitato il suo gruppo a votare a favore di queste rivalutazioni, così come il PLR, che ha aggiunto ulteriori proposte, in particolare per una migliore gestione di parcheggi, anch’essi accettati. Accogliendo con favore i voti “impressionanti”, l’SSP si è rallegrato per una “grande vittoria di tappa”.

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