Il regista Ridley Scott ha dichiarato durante la première americana di “Il Gladiatore 2”, lunedì 18 novembre a Los Angeles, che crede che una terza parte vedrà la luce. Una bozza della sceneggiatura è già sul tavolo.
Una terza opera in pista. Il regista Ridley Scott ha assicurato lunedì sera durante la première americana di “Il Gladiatore 2” che questa nuova epopea con Paul Mescal e Denzel Washington avrà logicamente un seguito.
“Considerando le rappresentazioni nel resto del mondo da ieri, ci sarà sicuramente un ‘Gladiatore 3′”, ha detto il regista 86enne. “Poiché diventa anche una questione finanziaria, sarebbe una follia non prendere in considerazione una terza versione”, ha continuato il pragmatico cineasta.
Il film, già uscito in diversi paesi, tra cui la Francia dove ha registrato più di un milione di entrate dal 13 novembre, arriva questo venerdì negli Stati Uniti.
Un inizio dello scenario per “Il Gladiatore 3”
Tutto è stato pensato affinché una terza parte possa vedere la luce, ha spiegato anche il regista, sottolineando che la sceneggiatura della seconda parte è stata “progettata per lasciare molto spazio alla possibilità di un seguito”.
Un seguito che, secondo il suo attore principale, Paul Mescal, ha già una bozza di sceneggiatura, come ha detto lunedì ai giornalisti. “L’ultima volta che ho parlato con Ridley Scott, aveva nove pagine. Ieri ha detto di avere 14 anni», ha spiegato l’attore, che sullo schermo interpreta il ruolo di Lucius, figlio di Massimo, gladiatore nel primo film interpretato da Russell Crowe, nella prima parte, uscito nel 2000.
Anche il 28enne attore irlandese si è detto pronto a tornare, rivelando di sfuggita che questo sequel potrebbe prendere una nuova direzione, che non lo “riporterà semplicemente nell’arena come l’abbiamo visto” finora. “Sarei felice se entrasse in una sfera più politica”, con Lucius gettato nell’abisso degli intrighi di corte da cui cercherebbe di sfuggire, come Michael Corleone ne “Il Padrino”, ha aggiunto.
Ricordiamo che “Il Gladiatore 2” esce ventiquattro anni dopo il primo lungometraggio che vinse l’Oscar come miglior film e all’epoca vinse l’Oscar come miglior attore per Russell Crowe.
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