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L’OCCHIO DEL TESTIMONE QUESTO MARTEDÌ 19 NOVEMBRE 2024

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KEEMTAAN GI – LA POLITICA DIVERSAMENTE
Sembra che fosse una gara di superlativi. A differenza dei titoli entusiastici della stampa scritta del lunedì, il giorno delle elezioni, quando sono stati annunciati i risultati, i colleghi erano irriconoscibili. Non erano più giornalisti su un set, ma “avversari” che il verdetto delle urne aveva reso improvvisamente angoscianti. Non molto glorioso per la società! Sul loro set, dove rifacevano le elezioni secondo le loro griglie di lettura obsolete, provavamo un ostinato risentimento nei confronti di una persona. Lo stesso risentimento che consuma i cuori degli oppositori nati, subito riportati alla realtà per mostrare la loro insignificanza politica. A questi neo-avversari, mentre il loro principale avversario parlava della realtà del Paese, loro stavano lì a cavillare su quella che non vogliono nemmeno vedere in pittura, spesso con attacchi di basso livello. Un odio che potrebbe presto finirli. Lo stesso processo da quando Oscar Sierra è diventato Primo Ministro. Cento giorni dopo il passaggio dei poteri tra l’ex capo e l’attuale capo, le discussioni politiche non si riducevano più allo scontro programmatico o ideologico, ma a chi avrebbe fatto più male. La scena politica di questo affascinante paese ci appare dunque molto sordida, con uomini che sprofondano in un’irriverenza infantile e deludente. Galsen è lontano da questa immagine che gli ha dato una terra di libertà dove la vita è bella e dove la democrazia è irrigata, irrigata dalle idee e non dalla forza e dalla violenza delle argomentazioni. Il che sembra essere un passo indietro. L’immagine degradante che alcuni media presentano deve essere cancellata. Offriamo una piattaforma a persone il cui unico ragionamento è dire sciocchezze. Con insulti in bocca, mentono e denigrano mentre rivendicano la libertà di stampa. La reputazione viene così offuscata da sedicenti editorialisti che abbondano nei nostri media locali e che sono per la maggior parte dotati di una grande vacuità intellettuale. I veri intellettuali che avrebbero dovuto dare il buon esempio non se la passano meglio. Nei loro scritti come nelle loro parole trasudano violenza verbale ed eccessiva demonizzazione che non onorano il loro status. Immagini antiestetiche da cancellare. Velocemente ! I nostri figli ci stanno guardando.
IL TESTIMONE – IL TESTIMONIANZA

CAPPELLO DEL MINISTRO “TESTEGGIO” JEAN BAPTISTE TINE DISTINTO!
Come il “Wanted”, il “Coup de Sabot” e il celebre “Al Khayri”, il “Coup de Chapeau” è una vecchia rubrica del quotidiano “Le Témoin” nata nel 1990, in occasione del lancio del settimanale Martedì. Il “Coup de Chapeau”, come indica il nome, aveva lo scopo di rendere omaggio a persone che si erano distinte con le loro parole, i loro scritti o le loro azioni che avevano compiuto un’impresa o suscitato l’ammirazione del pubblico. C’è proprio motivo di rispolverare questa vecchia rubrica, di assegnarla all’attuale ministro degli Interni Jean Baptiste Tine per aver organizzato e organizzato elezioni legislative inclusive, democratiche e trasparenti. Meglio ancora, l’ex alto comandante della gendarmeria ha implementato un sistema di sicurezza per il regolare svolgimento del voto senza violenza. Tuttavia, il ministro Jean Baptiste Tine si è vendicato civilmente dei barbari che hanno insanguinato la campagna elettorale. È una vittoria della ragione sulla follia. I cittadini hanno votato pacificamente e sono tornati alle loro case senza essere maltrattati dai gangster. I senegalesi devono questa serenità al Ministero degli Interni, i cui servizi hanno dimostrato competenza. Per quanto la Direzione Generale delle Elezioni (DGE) abbia saputo attuare un metodo che non pregiudichi la trasparenza del voto, le forze di difesa e di sicurezza hanno dimostrato la loro padronanza del campo. A ciò si aggiunge il comportamento dell’amministrazione territoriale, principalmente governatori, prefetti e sottoprefetti che, rari, non sono stati indicizzati dagli attori politici. Il loro superiore gerarchico, in questo caso il Generale (2s) Jean Baptiste Tine, ha tutte le ragioni per essere orgoglioso del lavoro che hanno svolto in buon coordinamento. È quindi del tutto naturale che “Le Témoin” gli conferisca il Coup de Chapeau, questa onorificenza che spetta ai servitori virtuosi e ai lettori fedeli del vostro quotidiano.

COMUNE DI AGNAN LA DEFEZIONE DEGLI ELETTORI FANTASMA
Con una popolazione di 850.000 abitanti, la regione di Matam conta 316.000 elettori registrati distribuiti in 269 seggi elettorali e 674 uffici. Per uno dei dipartimenti, Matam, conta 170.744 elettori, 117 centri e 350 uffici. Ranérou Ferlo conta 27.396 elettori, 48 centri e 71 seggi elettorali. Nel lotto, al seggio elettorale del sindaco di Agnam Farba Ngom c’è un candidato nominato nella lista nazionale della coalizione “Takku Wallu” guidata da Macky Sall. Proprio in questo famoso seggio elettorale ci sono più di… 3.000 iscritti sotto la guida di Macky Sall. ! Alla sera del 17 novembre 2024 gli elettori sono solo 276. Una discrepanza misteriosa che fa pensare che la maggior parte dei circa 2.500 “registrati” ad Agnam fossero elettori fantasma destinati al ballottaggio. Questa volta, secondo il quotidiano “Le Témoin”, il riempimento sarebbe stato impossibile poiché la maggior parte degli elettori fantasma, trasferiti o trasbordati in passato, non hanno potuto recarsi ad Agnan a causa della chiusura delle frontiere dipartimentali da parte di il ministro dell’Interno. È vero che il sindaco di Agnam Farba Ngom ha vinto il suo comune e la coalizione “Takku Wallu” di Macky Sall, il resto di Fouta! Ma il raid per brogli non ha avuto luogo! Una cosa è certa: il “Titolo fondiario” di Macky Sall è diventato un “affitto”, e presto un titolo precario. Poi la revoca in vista delle elezioni amministrative poi lo sfratto…

I COSTITUZIONALISTI DELLA NUOVA REPUBBLICA DEVONO PARLARE
Stiamo assistendo alla nascita di una nuova repubblica? La vittoria di Pastef alle elezioni legislative chiude una sequenza politica iniziata con le elezioni presidenziali del marzo 2024. Ora che il cerchio si è chiuso, possiamo chiederci se non stiamo assistendo a una nuova Repubblica. La seconda sicuramente perché dalla nostra indipendenza ad oggi, circa 64 anni, il Senegal ha vissuto sotto l’era Senghoriana. I regimi di Diouf, Me Wade e Macky Sall hanno tratto il loro DNA politico dall’ombra del presidente poeta. La stessa classe politica che si è distinta riciclando oggi la nostra indipendenza grazie al sistema della transumanza, per cui sono state le stesse élite politiche a governarci da allora. Alcuni esistono fin dall’era Senghoriana. L’avvento di Pastef, che ora trionfa, provoca la ritirata politica di questi dinosauri fossilizzati nello spazio politico. Adesso basta questo per annunciare l’avvento della Seconda Repubblica del Senegal. Chiediamo direttamente ai costituzionalisti di esprimersi al riguardo.

LEGISLATIVI LA COMMISSIONE NAZIONALE DEL CENSIMENTO ENTRA ALLE SCUOLE SUPERIORI
La Commissione nazionale di censimento dei voti inizierà questo lavoro questo martedì 19 novembre al Tribunale di Lat-Dior. Presieduta dal Primo Presidente della Corte d’Appello di Dakar in qualità di Presidente di detta struttura, la Commissione è l’unico organismo autorizzato a fornire i risultati provvisori delle elezioni legislative di questa domenica 17 novembre. Così i rappresentanti dei partiti politici e delle coalizioni di partito convocati per questo martedì conosceranno il quadro dei loro punteggi legislativi. Potranno impugnare le decisioni della Commissione davanti al Consiglio costituzionale.

LEGISLATIVE LE RACCOMANDAZIONI DEL FORO CIVILE
La missione di osservazione elettorale del Forum Civile, la sezione senegalese di Transparency International, ha elogiato la maturità del popolo senegalese per aver organizzato le elezioni anticipate con calma e serenità. Ha inoltre elogiato lo spirito di correttezza dei concorrenti politici congratulandosi con il partito vincitore ancor prima della proclamazione provvisoria dei risultati. Tuttavia, i sostenitori di Birahim Seck deplorano atti di violenza che hanno in qualche modo offuscato l’immagine del Senegal come vetrina democratica in un contesto di reali sfide alla sicurezza. In termini di raccomandazioni, il Foro Civile ha chiesto allo Stato di garantire la corretta continuazione del processo e le fasi successive della fase postelettorale, come previsto dal quadro giuridico. Gli attori politici sono stati invitati a utilizzare i rimedi previsti a tale scopo in caso di controversia, a evitare l’uso della violenza come mezzo per risolvere i conflitti, a vietare ogni discorso di incitamento all’odio a livello di base e a continuare lo sviluppo delle capacità dei loro attivisti e una migliore coinvolgimento delle donne negli organi decisionali. I media sono invitati a continuare a fornire informazioni nel rispetto dell’etica e della condotta professionale e ad astenersi dal diffondere discorsi di odio e false informazioni.

LEGISLATIVI RACINE SY ET ALSAR, UNA RIVELAZIONE
Anche se alla fine non è deputato, ciò non toglie nulla al fatto che il movimento nazionale And Liggey Senegal ak Racine -ALSAR- di Mamadou Racine Sy, ha saputo resistere al rullo compressore di Pastef nella Comune. Con 1.368 voti a disposizione, l’ALSAR ha preceduto la coalizione Takku-Wallu (1.220 voti), composta in particolare da due ex partiti al governo, l’APR e il PDS, in questo caso, senza contare le altre forze politiche… Una prestazione notevole ! Il colosso Pastef ha vinto le liste comunali con 1.556 voti, quindi con poco più di 100 voti dell’ALSAR… Per la sua prima partecipazione alle elezioni su scala nazionale, l’ALSAR avrà suscitato molte speranze e potrebbe altrove invertire la tendenza del dipartimento, tanto più che questo movimento nazionale lanciato nel 2017 dispone di bastioni inespugnabili, in particolare nelle località di Fanaye, Diagnoum, Dimath, Diattar, Thiangaye, Thillé Boubacar, Ndiawar, Donaye Taredji, Mafré, Bidi (comune del villaggio di Guédé), Médina Ndiathbé, Cas-Cas, Walaldé o anche Thilogne (dipartimento di Matam), Coulibantan, Koupentoum, Tambacounda, ecc. Racine Sy dispone di un capitale sociale e di simpatia inestimabili, nel dipartimento di Podor, grazie alle sue azioni sociali su vasta scala legate al sostegno al culto (costruzione di moschee), al finanziamento delle donne, senza dimenticare la costruzione e l’attrezzatura di strutture sanitarie, la promozione della occupazione giovanile e tutela degli anziani… Per la sua prima partecipazione alle elezioni nazionali, l’ALSAR ha già vinto la sfida della visibilità e del posizionamento in questo spettro politico, noto come difficile.

L’INNOCENZA NON È ALTRO
L’ex presidente del Consiglio superiore per il dialogo sociale, Innocence Ntap Ndiaye, non è inattiva. I nostri radar hanno rilevato il suo movimento ieri nel lontano Burundi. A Bujumbura, è stata accolta dal Ministro della Funzione Pubblica, del Lavoro e dell’Occupazione, Sig. Venuste Muyabga, che aveva al suo fianco il Presidente del Comitato Nazionale per il Dialogo Sociale (CNDS) del Burundi e degli elettori tripartiti e il Direttore Regionale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Ufficio Sig.ra Fanfan Rwanniyindo. La signora Innocence Ntap Ndiaye si è recata a Bujumbura in qualità di presidente dell’Internazionale francofona del dialogo sociale (IFDS). La suddetta struttura è stata creata da esperti di dialogo sociale dei paesi francofoni a margine dell’Accademia di dialogo sociale e relazioni professionali tenutasi a Torino dal 28 novembre al 9 dicembre 2016. L’IFDS si pone l’obiettivo di contribuire al rafforzamento della pratica del dialogo sociale nel mondo francofono. Si terrà il suo sesto seminario regionale dal 19 al 22 novembre a Bujumbura.

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