Secondo un rapporto dell’Onu, i metodi utilizzati da Israele a Gaza presentano “le caratteristiche” di un genocidio. Lo Stato ebraico accusa l’organizzazione di essere “anti-israeliana”. Da parte sua, anche Papa Francesco ha menzionato queste accuse in un libro di prossima pubblicazione.
Il Ministero degli Esteri israeliano ha denunciato come “di parte” e “anti-israeliano” un rapporto di una commissione speciale delle Nazioni Unite che ha constatato che i metodi di guerra israeliani nella Striscia di Gaza “corrispondono alle caratteristiche di un genocidio“. Questo rapporto”è un esempio scioccante della trasformazione dell’ONU in un’organizzazione usata come pedina dai terroristi“, si legge in un comunicato stampa del ministero diffuso nella notte tra sabato e domenica dal suo portavoce, Oren Marmorstein, su X.
Israele provoca intenzionalmente la morte
Il documento, che sarà presentato lunedì all’Assemblea generale dell’ONU a New York, è stato redatto da uno speciale comitato dell’ONU, istituito nel 1968 e incaricato di indagare sulle pratiche israeliane nei territori palestinesi occupati, conquistati l’anno precedente da Israele (Occidente). Banca e Striscia di Gaza).”Attraverso l’assedio di Gaza, l’ostruzione degli aiuti umanitari, gli attacchi mirati e l’uccisione di civili e operatori umanitari, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, gli ordini vincolanti della Corte internazionale di giustizia e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, Israele provoca intenzionalmente la morte, fame e gravi ferite“, ha stimato giovedì la commissione in un comunicato stampa.
Israele si difende
Questi sono”false affermazioni“, secondo il Ministero degli Affari Esteri, che evidenzia che la guerra condotta da più di un anno da Israele contro Hamas mira solo a “smantellare le installazioni terroristiche“del movimento islamista palestinese. Come spesso accade, il ministero afferma che è il movimento islamista che”usa i civili come scudi umani“e non Israele che mira”alla popolazione di Gaza“.”Israele rimane pienamente impegnato a facilitare la continua consegna degli aiuti“, aggiunge il comunicato stampa, il che lascia intendere che l’ONU ha fallito nel suo compito di distribuire gli aiuti internazionali agli abitanti di Gaza.
Le organizzazioni umanitarie, comprese quelle che fanno capo alle Nazioni Unite, affermano regolarmente di incontrare notevoli blocchi, soprattutto amministrativi, nell’operare nel territorio palestinese assediato e in preda a una crisi umanitaria.
Gli Stati Uniti hanno già “inequivocabilmente” disapprovato le conclusioni del rapporto delle Nazioni Unite, ritenendo le sue accuse “infondate”.
Un bilancio pesante
La guerra è stata scatenata dall’attacco senza precedenti effettuato da Hamas il 7 ottobre 2023 nel sud di Israele, dalla Striscia di Gaza. L’incidente ha provocato la morte di 1.206 persone da parte israeliana, la maggior parte civili, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali e inclusi ostaggi morti o uccisi durante la prigionia a Gaza.
La risposta israeliana a Gaza ha provocato 43.846 morti, in maggioranza civili, secondo i dati del ministero della Sanità di Hamas, ritenuti attendibili dall’Onu.
Papa Francesco affronta le accuse di genocidio
Papa Francesco solleva per la prima volta le accuse di “genocidio” a Gaza contro Israele, in un libro di prossima uscita, i cui estratti sono stati pubblicati domenica in Italia.
“Secondo alcuni esperti ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Questo dovrebbe essere studiato attentamente per determinare se (la situazione) corrisponde alla definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali“, ritiene il Papa.
Queste parole sono tratte dal nuovo libro di Francesco»,La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore“, in uscita martedì in Italia, Spagna e Sud America, e di cui domenica il quotidiano La Stampa ha pubblicato estratti.
Il sovrano pontefice fa regolarmente riferimento allo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, al “genocidio” degli armeni sotto l’impero ottomano, dei tutsi in Ruanda o dei cristiani in Medio Oriente. Deplora spesso le vittime civili di Gaza, ma questa è la prima volta che usa pubblicamente il termine genocidio – senza però assumerselo – nel contesto delle operazioni militari israeliane nel territorio palestinese.
Conflitto in Medio Oriente Israele Striscia di Gaza
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