Il Ministero della Sanità libanese ha riferito una “valutazione preliminare” di un morto e tre feriti nello sciopero.
Diversi piani dell’edificio preso di mira sono crollati e i soccorritori sono intervenuti per trovare le vittime intrappolate sotto le macerie, ha detto Ani.
L’agenzia assicura che lo sciopero è stato preceduto da una telefonata di avvertimento ricevuta da un residente di un edificio vicino, “ma non è stata presa sul serio”.
L’uomo dei media
Afif è stato per anni responsabile delle relazioni con i media all’interno del filo-iraniano Hezbollah. In contatto con giornalisti di diversi media, locali e stranieri, spesso forniva loro informazioni sotto copertura di anonimato.
Dopo l’assassinio dell’ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un attacco israeliano alla fine di settembre nella periferia sud di Beirut, egli aveva tenuto diverse conferenze stampa in questa roccaforte del movimento.
Aveva interrotto uno degli ultimi, dopo un ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano, che annunciava che avrebbe preso di mira un edificio nella zona.
“I bombardamenti non ci hanno spaventato, come potrebbero spaventarci le minacce? “, ha poi raccontato ai giornalisti che correvano a ritirare i loro microfoni.
È stato anche lui, nel corso della sua penultima conferenza stampa, a rivendicare, a nome di Hezbollah, l’attacco con droni che ha preso di mira la residenza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea.
Il suo nome è apparso durante la guerra del luglio 2006 tra Hezbollah e Israele. Allora era direttore dell’informazione per il canale del movimento, Al-Manar.
Membro di Hezbollah dall’inizio degli anni ’80, faceva parte della cerchia ristretta di Hassan Nasrallah.
Interrogato dall’AFP sulle notizie secondo cui sarebbe morto, l’esercito israeliano ha rifiutato di commentare.
Israele ha lanciato un’intensa campagna di bombardamenti in Libano contro Hezbollah il 23 settembre e ha lanciato un’offensiva di terra contro questo movimento nel sud del paese il 30 settembre.
Nelle ultime settimane, diversi alti dirigenti dell’organizzazione sono stati assassinati durante i bombardamenti israeliani nella periferia sud di Beirut.
Tra loro, oltre a Hassan Nasrallah, c’era anche Hachem Safieddine, un tempo previsto come suo successore, ma ucciso all’inizio di ottobre.
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