(Montreal) I commenti del deputato solidale di Maurice-Richard, Haroun Bouazzi, sul presunto razzismo nell’Assemblea nazionale continuano a suscitare disagio nel suo partito.
Inserito alle 16:21
Carolina Plante
La stampa canadese
Le discussioni continuano, sia nel caucus che con Bouazzi, Gabriel Nadeau-Dubois e Ruba Ghazal hanno confermato sabato mattina in una conferenza stampa.
Non hanno specificato la natura di queste discussioni, né se l’obiettivo fosse costringerlo a scusarsi o escluderlo dal caucus.
«Al momento stiamo discutendo internamente con il signor Bouazzi sulle sue dichiarazioni», si è limitato a dire il signor Bouazzi.Me Ghazal.
“Prendiamo ancora nota delle reazioni, dei commenti seguiti alla trasmissione del discorso di Haroun. Questo è oggetto di discussioni interne […] ed è privato”, ha aggiunto Nadeau-Dubois.
La settimana scorsa, davanti alla Fondazione Club Avenir, Bouazzi ha affermato che i dibattiti dell’Assemblea Nazionale hanno contribuito alla costruzione di “questo Altro” […] e la sua cultura che […] sarebbe pericoloso o inferiore.
Giovedì è stato pubblicamente respinto dal Sig. Nadeau-Dubois e dal Sig.Me Ghazal, che ha trovato queste osservazioni “goffe ed esagerate”, ma ha comunque deciso di aggiungerne altre il giorno successivo in un’intervista a Radio-Canada.
Ha preso di mira in particolare la Coalizione Avenir Québec (CAQ) e il Parti Québécois (PQ).
Venerdì sera, all’apertura del congresso virtuale del Québec solidaire (QS), Nadeau-Dubois ha lanciato un appello alla calma, deplorando che Bouazzi sia stato bombardato di messaggi d’odio.
Sabato ha suggerito che QS possa presentare una denuncia al servizio di polizia della città di Montreal (SPVM).
“Grande” riforma degli statuti
I delegati del QS si incontreranno in un congresso speciale questo fine settimana per eleggere Ruba Ghazal come co-portavoce donna e rivedere gli statuti del partito, che risalgono al 2006.
Secondo Nadeau-Dubois si tratta di “aggiornare la nostra macchina militante […] in modo che sia ben oliato” per le elezioni generali del 2026.
“Non stiamo facendo una piccola ristrutturazione del bagno; Si tratta di una ristrutturazione importante dell’intero edificio del Québec Solidaire», ha dichiarato.
Le modifiche proposte sono lunghe 81 pagine.
Sabato pomeriggio i delegati hanno votato affinché, un anno dopo le elezioni, i co-portavoce fossero eletti a suffragio universale, cioè da tutti i membri del partito.
In questa occasione i deputati sceglieranno anche quale dei portavoce sarà il “leader” del partito ai sensi della legge elettorale. Attualmente è il segretario generale di QS ad avere lo status giuridico di “leader”.
Questo cambiamento consentirà a QS di soddisfare i requisiti del Direttore Generale delle Elezioni del Quebec (DGEQ) per lo svolgimento di campagne di leadership.
Poi, un anno prima delle elezioni, i membri sceglieranno quale dei portavoce potrà candidarsi come aspirante primo ministro e parteciperanno ai dibattiti dei leader.
Questo aspirante primo ministro verrà automaticamente nominato leader parlamentare, soprattutto per dargli maggiore visibilità sui media.
Questi cambiamenti hanno lo scopo di aumentare le donazioni, il reclutamento di membri e l’influenza di questi membri all’interno del partito, secondo il presidente del QS Roxane Milot.
La conferenza virtuale continua fino a domenica.
Una “tecnica diffamatoria” quella di Bouazzi, il giudice Paul St-Pierre Plamondon
I tentativi di Québec Solidaire di rendere inaccessibili i suoi avversari non sono più accettabili per la popolazione.
Questo è ciò che ha detto sabato il leader del PQ Paul St-Pierre Plamondon durante una conferenza stampa a Victoriaville.
Ha reagito ai commenti del deputato Haroun Bouazzi di Québec Solidaire, che recentemente lo ha attaccato insinuando che fosse ostile agli immigrati.
Alla vigilia del consiglio nazionale del PQ a Victoriaville, il leader del Parti Québécois ha affermato che non era la prima volta che Bouazzi lo accusava di essere razzista.
Secondo St-Pierre Plamondon, il processo disonesto e ricorrente di QS di inventare commenti da parte dei suoi avversari per segnalare la sua virtù su basi false non funziona più in Quebec.
Le dichiarazioni di Bouazzi sono in senso stretto una tecnica diffamatoria, secondo il leader del PQ, che però non intende intraprendere azioni legali.
Patrice Bergeron, La stampa canadese
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