Leqembi, che l’autorità di regolamentazione europea ha bloccato a luglio, aiuta a ridurre il declino cognitivo delle persone affette da Alzheimer. Sarà autorizzato solo per i pazienti che non hanno ancora raggiunto uno stadio avanzato della malattia.
Pubblicato il 15/11/2024 00:05
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L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha approvato giovedì 14 novembre per alcuni pazienti un trattamento molto atteso destinato a ridurre il declino cognitivo nelle persone affette da malattia di Alzheimer, dopo averlo inizialmente bloccato a luglio. Il trattamento, commercializzato con il nome Leqembi, è ora raccomandato dall’EMA per i pazienti che non hanno ancora raggiunto uno stadio avanzato della malattia, ha spiegato il regolatore europeo.
“Dopo aver esaminato il suo parere iniziale, il comitato per i medicinali per uso umano dell’EMA ha raccomandato la concessione dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi per il trattamento del deterioramento cognitivo lieve [troubles de la mémoire et de la pensée] o demenza lieve dovuta al morbo di Alzheimer”, e questo per determinati gruppi di pazienti, ha spiegato l’EMA. “Una revisione ha concluso che i benefici superano i rischi in una popolazione di pazienti limitata”ha aggiunto.
A luglio l’EMA si è pronunciata contro la commercializzazione di Leqembi nell’UE, ritenendo che l’effetto osservato del trattamento non superasse il rischio di gravi effetti collaterali, inclusa una potenziale emorragia cerebrale. Giovedì ha approvato il trattamento solo per i pazienti a basso rischio di potenziale emorragia cerebrale, cioè quelli che hanno solo una o nessuna copia del gene ApoE4, un tipo di gene noto come un importante fattore di rischio per la malattia di Alzheimer.
Leqembi, sviluppato dal laboratorio farmaceutico giapponese Eisai e dal produttore americano Biogen, è stato autorizzato nel gennaio 2023 negli Stati Uniti per i pazienti che non hanno raggiunto uno stadio avanzato della malattia. Viene commercializzato anche in Giappone e Cina. L’autorità britannica di regolamentazione dei farmaci ha approvato questo trattamento lo scorso agosto. Nonostante decenni di ricerca, gli scienziati finora non sono riusciti a ottenere una vera svolta nella lotta contro la malattia di Alzheimer, che colpisce decine di milioni di persone in tutto il mondo. La causa esatta di questa malattia rimane poco conosciuta.
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