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Verso la fine dei contratti di prenotazione?

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Per Mohamed Lazrak, notaio a Rabat ed ex segretario generale del Consiglio nazionale dell’Ordine dei notai del Marocco, l’inasprimento delle sanzioni previsto dal nuovo testo contro i promotori che stipulano contratti di prenotazione resta insufficiente. “Con questo nuovo disegno di legge passeremo dalle sanzioni pecuniarie a quelle penali, compresa la pena detentiva da uno a 5 anni. Tuttavia, una volta completate le lottizzazioni, i promotori procedono alla conclusione di contratti di prenotazione a beneficio dei futuri acquirenti. Ora, secondo il nuovo disegno di legge, è una sanzione penale”, spiega Media24.

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Secondo lui l’iniziativa è certamente buona, “ma non tiene conto della difficoltà di finanziare lo sviluppo edilizio. I prestiti bancari consentono agli sviluppatori di coprire solo il 70% delle loro esigenze di finanziamento. Oltre ai fondi personali, i costruttori contano su anticipi dal 10% al 15%, pagati dai futuri acquirenti, attraverso contratti di prenotazione di lottizzazioni. E aggiunge: “Rimarremo nell’anarchia poiché anche con la legge attuale che prevede sanzioni pecuniarie per questo tipo di contratti (multa da 100.000 DH a 1 milione di DH), la riserva di lottizzazione resta una pratica comune sul posto. Il 99% degli sviluppatori adotta questa pratica”.

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Se il nuovo testo consentirà di sanzionare chi riserva lottizzazioni fittizie, esso non dovrà però “essere generalizzato a tutti gli operatori”, indica il notaio, ritenendo che “sarebbe invece saggio regolamentare le riserve delle lottizzazioni in corso invece di vietandoli. Possiamo ad esempio limitare l’importo dell’anticipo, richiedere una garanzia bancaria o concedere mutui a beneficio dei futuri acquirenti di condomini. La legge di modifica prevede inoltre l’aumento da 3 a 5 anni del termine per l’autorizzazione al frazionamento, con possibilità di sospensione del termine in caso di imprevisti. Il promotore sarà inoltre obbligato a fornire una garanzia finanziaria per coprire i costi legati ad eventuali riparazioni un anno dopo l’accettazione provvisoria. Tale garanzia gli sarà restituita dopo l’accettazione definitiva dell’opera.

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