Già nel 2022 i conti non erano in pareggio ma i precedenti avanzi hanno consentito un risultato complessivo in verde. In questo caso, per il 2023, l’autorità di vigilanza constata uno slittamento dei costi del personale (malgrado il blocco delle assunzioni introdotto dopo il primo slittamento nel 2022). Il comune ha sovrastimato le entrate derivanti dai parcheggi e la riscossione dell’imposta sulla proprietà, creando così una discrepanza tra le entrate annunciate e quelle effettivamente ricevute. Il peso del debito (e quindi il peso degli investimenti), dal canto suo, non spiega lo slittamento del 2023.
Sanzione alla chiave
Quando un comune non è in pareggio nei suoi conti, come previsto dalla legge, può fare appello al Fondo regionale di Bruxelles per rifinanziare le tesorerie comunali. Questo fondo, sotto forma di prestito a fondo perduto, fornisce assistenza finanziaria al comune in difficoltà. In cambio, quest’ultimo si impegna a tornare rapidamente in equilibrio attraverso un piano di risanamento finanziario e la presenza, per vent’anni, di un ispettore regionale che spinga il Comune a tornare in equilibrio.
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Quindi Molenbeek è salvo? Non proprio. Il comune aveva già ricevuto due prestiti dal fondo nel 2015 e nel 2016, per un importo complessivo di 27 milioni di euro ed è quindi ancora monitorato dall’ispettore. L’obiettivo era già il ritorno all’equilibrio nel 2023. Si tratta quindi di un fallimento. In caso di mancato rispetto del piano di risanamento, la Regione può, in ultima istanza, chiedere il rimborso dei mutui concessi al Comune.
“Il comune si sta discostando dal suo piano che prevedeva il ritorno al pareggio nel 2023 e nel 2024. Il conto 2023 presenterebbe uno scostamento molto significativo, rileva l’ufficio di Bernard Clerfayt, ministro uscente di Bruxelles incaricato della supervisione degli enti locali. Il comune sarà tenuto ad adottare rigorose misure igienico-sanitarie per ritrovare l’equilibrio nell’ambito del suo piano 2025-27”. Se la Regione non vedesse alcuna misura per limitare lo scostamento nel prossimo bilancio, la spada di Damocle della richiesta di rimborso potrebbe essere brandita.
La futura maggioranza del PS e del PTB che sta emergendo si trova quindi già, prima ancora di entrare in carica, di fronte a un muro.
Undici comuni in programma
Molenbeek non è l’unico ad aver beneficiato del fondo: si segnalano, più recentemente, Berchem (3,27 milioni nel 2021), Evere (5,59 milioni nel 2022), Forest (11 milioni nel 2023), Anderlecht (10,66 milioni nel 2023). e Schaerbeek (12 milioni nel 2024, per compensare l’errore contabile di 20 milioni di euro al CPAS)
Dalla sua creazione, il fondo di rifinanziamento regionale ha immesso nelle finanze comunali poco meno di 245 milioni di euro. Comuni come Etterbeek, Ganshoren, Jette e Watermael-Boitsfort sono ancora ufficialmente in fase di piano, ma i loro conti sono stati ripuliti.
Le foreste (come Evere) devono ritornare in equilibrio entro il 2025; che promette un esercizio di bilancio altrettanto complesso per la maggioranza PS-Ecolo-PTB.
Anche Schaerbeek, dove la maggioranza stenta ad emergere, deve continuare i suoi sforzi per rimettersi in carreggiata entro il 2026. Berchem, Anderlecht e Saint-Gilles, dal canto loro, rispettano la traiettoria del loro piano, conclude la società Clerfayt. Gli altri comuni, Uccle, Bruxelles City, Saint-Josse, Woluwe, Auderghem, Koekelberg e Ixelles non sono soggetti al piano igienico-sanitario.
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