Potrebbe trattarsi di un enorme scandalo di massa a vantaggio delle autorità cinesi. In uno studio pubblicato martedì 5 novembre, il gruppo di consumatori britannico “Which?” avverte del fatto che gli Airfryer raccolgono una moltitudine di dati personali senza che i loro proprietari ne siano a conoscenza. Funzionando con un’applicazione per smartphone, questi dispositivi consentono di ottenere in particolare la posizione degli utenti ma anche il loro sesso, la loro data di nascita, perfino l’audio del loro telefono se lo permettono.
Come riportato Il Guardianole friggitrici individuate nello studio provengono da marchi cinesi Xiaomi e Aigostar mentre un altro arriva dall’azienda americana Cosori. “L’app Xiaomi collegata alla sua friggitrice era collegata ai tracker di Facebook, Pangle (la rete pubblicitaria di TikTok for Business) e al colosso tecnologico cinese Tencent. […] Sia le friggitrici Aigostar che quelle Xiaomi lo hanno ha inviato i dati personali delle persone a server in Cina“, chiede “Quale?” nel suo studio.
In risposta, Xiaomi assicura che “il rispetto della privacy degli utenti è da sempre uno dei valori fondamentali” dell’azienda mentre Cosori ha assicurato di dare priorità alla “riservatezza” e alla “conformità” dei suoi prodotti agli standard europei. “Non vendiamo alcuna informazione personale a terzi”, ha insistito Xiaomi.
Xiaomi già sospettata di spionaggio in passato
Non è la prima volta che i dispositivi del colosso cinese Xiaomi vengono accusati di sorveglianza. Nel 2023, i ricercatori dell’Università di Edimburgo e del Trinity College di Dublino hanno criticato i suoi smartphone raccogliere e trasferire una quantità eccessiva di dati personali. Nel 2022, il Belgio ha ritenuto che i suoi telefoni cellulari, insieme a quelli di Huawei, presentassero un “rischio di spionaggio”, soprattutto nel contesto di un contesto geopolitico talvolta teso tra l’Unione Europea e la Cina.
Nel suo studio, Wich raccomanda ai consumatori controllare attentamente le autorizzazioni dell’applicazione prima di scaricarli e condividere solo i dati essenziali al funzionamento dei dispositivi. L’associazione consiglia anche eliminare gradualmente le registrazioni audio dal suo telefono.
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