Crisi agricola, stagione 2? Dopo la mobilitazione senza precedenti dello scorso inverno, nuove manifestazioni sono annunciate nei prossimi giorni in Francia.
La FNSEA e i Giovani Agricoltori (JA) illustreranno questo mercoledì, 13 novembre, le azioni che chiedono che siano lanciate “da metà novembre”. Lo annuncia il Coordinamento Rurale, la seconda unione agricola “una rivolta agricola” da lunedì 19 novembre, compreso a “blocco delle merci alimentari”. Mentre la Confederazione dei contadini questa settimana invita ad agire, in particolare contro “accordi di libero scambio”.
Un contesto teso
Se le mobilitazioni riprendono in questo momento, è perché il lavoro nei campi (raccolti, semine invernali) sta finendo. E alla fine del 2024, il contesto è teso in molte aziende agricole. Molte aziende agricole sono colpite da malattie (MHE, FCO, influenza aviaria), e l’acqua in eccesso degli ultimi mesi ha complicato seriamente il compito degli agricoltori.
La Francia sta vivendo il suo peggior raccolto di grano degli ultimi quarant’anni, si prevede che la produzione di vino diminuirà del 23% in un anno…
Risposte ancora attese
Fondo di emergenza per l’industria ovina colpita dalla FCO, sostegno all’industria vitivinicola per ridurre la produzione, sostegno all’agricoltura mediterranea, prestiti garantiti dallo Stato per aiutare le tesorerie fragili, annuncio dell’attuazione del controllo unico annuale sulle aziende agricole… Nelle ultime settimane, il governo ha fatto numerosi annunci per cercare di rassicurare il mondo agricolo. Ma questi annunci “non hanno ancora infuso”ha recentemente ammesso il ministro dell’Agricoltura, Annie Genevard. Chiaramente, gli agricoltori non hanno ancora avuto il tempo di leggerlo.
Lo scioglimento di giugno ha ritardato le risposte attese. Promessa dal 2022, la nuova legge sull’orientamento agricolo, che dovrebbe facilitare il ricambio generazionale, non sarà esaminata dall’Assemblea nazionale fino a gennaio 2025.
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Mercosur, un fattore scatenante
In questo contesto, la possibile conclusione del trattato di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur (Mercato Comune del Sud America) potrebbe scatenare la rabbia. “Una linea scarlatta” ha avvertito Arnaud Rousseau, presidente della FNSEA.
Anche se alcuni settori (latte, viticoltura, alcolici) possono trarre vantaggio da questo accordo, il mondo agricolo teme le importazioni di carne bovina, zucchero o pollame dal Brasile o dall’Argentina. “Nessuna misura di reciprocità potrà compensare le massicce importazioni”stima la Confederazione dei contadini.
Soprattutto perché il contesto internazionale preoccupa i professionisti: guerra commerciale con la Cina, ritorno al potere di Donald Trump negli Stati Uniti…
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Elezioni in vista
Un altro elemento deve essere preso in considerazione: lo svolgimento, nel gennaio 2025, delle elezioni professionali per rinnovare le Camere dell’Agricoltura. Per farsi ascoltare e ottenere voti, il rischio di rivaleggiare tra i sindacati agricoli è reale.
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