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La questione palestinese al centro delle preoccupazioni del vertice arabo-islamico

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Il vertice arabo-islamico straordinario ha sottolineato la centralità della questione palestinese e il sostegno incrollabile al popolo palestinese nella realizzazione dei suoi legittimi e inalienabili diritti nazionali.

Il vertice di Riyadh ha indicato, nel suo comunicato finale diffuso lunedì, che il primo di questi diritti è il diritto del popolo palestinese alla libertà e ad uno stato sovrano indipendente entro i confini del 4 giugno 1967, con Al Quds-Is per capitale, come così come il diritto al ritorno e al risarcimento dei rifugiati in conformità con le risoluzioni di legalità internazionale ad esso relative, oltre a fronteggiare qualsiasi tentativo di negare o cancellare questi diritti.

Ha inoltre riaffermato la piena sovranità dello Stato di Palestina su Al Quds-Est occupata, l’eterna capitale della Palestina, e ha respinto tutte le decisioni o misure israeliane volte alla sua giudaizzazione, sottolineando che la Città Santa è una linea rossa per le nazioni arabe e islamiche. .

Il Summit ha espresso la sua totale mobilitazione nella tutela dell’identità araba e islamica di Al Quds-East occupata, riaffermando anche il suo sostegno assoluto alla Repubblica libanese, alla sua sicurezza, alla sua stabilità, alla sua sovranità e all’incolumità dei suoi cittadini.

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Ha inoltre ribadito le decisioni prese in occasione del primo vertice arabo-islamico straordinario tenutosi nella città di Riad nel novembre 2023, lavorando per porre fine alle ripercussioni della guerra israeliana sulla Striscia di Gaza e sul Libano e continuando ad agire di concerto con la comunità internazionale. comunità per porre fine alle gravi violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario.

Il Summit ha inoltre condannato la guerra israeliana contro il Libano, così come la violazione della sua sovranità e integrità territoriale, chiedendo un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (2006).

Allo stesso modo, il comunicato finale ha esortato la comunità internazionale a lavorare attivamente per costringere Israele a rispettare il diritto internazionale, denunciando i doppi standard nell’applicazione del diritto internazionale, del diritto internazionale umanitario e della Carta delle Nazioni Unite.

La dichiarazione invita inoltre il Consiglio di Sicurezza a prendere una decisione che obblighi Israele a porre fine a queste politiche illegali che minano la pace e la sicurezza nella regione e ad attuare le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite relative alla città di Al-Quds Acharif.

Ha inoltre chiesto di fornire tutte le forme di sostegno politico, diplomatico e di protezione internazionale al popolo palestinese e allo Stato di Palestina, per consolidare l’unità nazionale palestinese al fine di consentire allo Stato di Palestina di stabilire la propria autorità su tutto il territorio palestinese, compreso Striscia di Gaza, e di unificarla con la Cisgiordania, compresa la città di Al-Quds, fornendo al contempo sostegno economico allo Stato di Palestina attraverso il sostegno ai suoi sforzi in termini di programmi di aiuto umanitario, ripresa economica e ricostruzione della Striscia di Gaza.

Con MAPPA

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