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Murat Yakin: scalare l’Everest in infradito

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La Svizzera non è nella migliore forma prima delle ultime due partite dell’anno. Sorgono molte domande per Murat Yakin.

Se il suo status di testa di serie per il sorteggio del turno preliminare della Coppa del Mondo 2026 non fosse assicurato al 99%, la Svizzera si presenterebbe alle ultime due partite dell’anno con la paura nel profondo. Con la detestabile certezza di rivivere, come l’anno scorso, un autunno triste quanto un inverno senza fine.

Con una difesa da reinventare dopo il ritiro di Manuel Akanji e un attacco privato dei due sostenitori dell’attaccante leader dell’Euro Ruben Vargas e Dan Ndoye, Murat Yakin non si avvicina, è vero, alle partite della Lega delle Nazioni Venerdì a Zurigo contro la Serbia e lunedì a Tenerife contro la Spagna nelle migliori condizioni possibili. La strana sensazione di dover scalare l’Everest in infradito deve attraversargli la mente.

Il mantenimento della Lega A richiede praticamente una vittoria con tre gol di scarto contro la Serbia e un pareggio o un successo in Spagna. L’allenatore apprezza pienamente la portata del compito. Per questo giovedì scorso ha chiarito alla stampa “che la retrocessione non sarebbe drammatica”. Giusto per preparare il terreno…

L’ombra di Fabian Schär

Non può ignorare che Ricardo Rodriguez, il suo ultimo uomo forte in difesa, non è titolare nella Liga con il Betis Siviglia. L’allenatore non ha finito di rimpiangere il ritiro in nazionale di Fabian Schär, che non si aspettava e al quale non era preparato.

Eray Cömert e Aurèle Amenda avranno le spalle per affermarsi come i nuovi capi della difesa nei prossimi due incontri? Le prestazioni delle ultime settimane nei rispettivi club – Valladolid ed Eintracht Francoforte – lasciano insinuarsi dei dubbi.

Giocatore di scacchi più che giocatore d’azzardo, come ama sottolineare, Murat Yakin questa volta non è un passo avanti. L’allenatore deve sopportare una situazione che gli sfugge dopo l’ufficializzazione di lunedì del ritiro di Manuel Akanji. Anche se dopo l’Euro ha reso solo un servizio minimo, il giocatore dello Zurigo è, come Granit Xhaka, semplicemente insostituibile.

Come contro la Danimarca a San Gallo, Murat Yakin intendeva sicuramente schierare una difesa a quattro, il sistema che preferisce ma che ha abbandonato all’inizio dell’anno per facilitare il ritorno in campo di Fabian Schär. Con la presenza nella sua lista di Kevin Mbabu, Ulisses Garcia e il neofita Miro Muheim, ha ancora una volta a disposizione giocatori che possono svolgere il ruolo di pistoni se torniamo alla linea a tre.

Quid d’Ardon Jashari ?

L’altro “problema” che dovrà affrontare Murat Yakin risiede nella gestione del caso Ardon Jashari. Brillante con l’FC Bruges, il centrocampista del Lucerna non gioca nella squadra dal suo debutto all’89’ durante il disastroso ottavo di finale della Coppa del Mondo 2022 contro il Portogallo. Colui che afferma di “sentirsi albanese al 100%” rappresenta ancora il futuro?

Murat Yakin è pronto a permettergli di affinare le sue armi insieme al fratello maggiore Granit Xhaka, anche se ciò significa ferire l’ego di Remo Freuler e Vincent Sierro? Questa è anche una delle sfide di questo incontro di novembre, un incontro non proprio come gli altri.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats

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