Vista in questa luce, la storia si ripete. Quella di Lucio (figlio di Lucilla e nipote dell’imperatore Commodo, alias Joaquin Phoenix nella prima parte) somiglia infatti a quella di Maximus Decimus Meridius. Normale, dal momento che prendiamo gli stessi – Ridley Scott in azione, Connie Nielsen nei panni di Lucilla o anche… Russell Crowe attraverso alcuni rapidissimi flashback – e ricominciamo da capo. O quasi. Lucius, interpretato da Paul Mescal (Aftersun), si ispira al famoso e venerato gladiatore Massimo per vendicarsi ma capirà presto – proprio come lo spettatore – di essere l’unico erede al trono. In “Il Gladiatore 2”, la trama si svolge 16 anni dopo il regno dell’imperatore Marco Aurelio, la caduta di Commodo e la morte di Massimo. Lucilla prese quindi la decisione di mandare in esilio il figlio dodicenne, Lucio (figlio di Massimo). In una Roma che si è ammalata e si sta dilaniando nel tentativo di conquistare il mondo (Persia e India), gli imperatori si susseguono con la stessa rapidità con cui crollano come castelli di carte… In breve, è una tirannia con un Roma che sta affogando nel suo stesso sangue.
Tra Asterix e obelischi dagli effetti speciali
Tra le terre galliche che Roma voleva conquistare… rimase solo la Numidia. Il generale Marcus Acacio (Pedro Pascal, protagonista di Narcos, Il Trono di Spade et Il mandaloriano) ne farà un breve lavoro all’inizio del film. Con grande sgomento di Annone (Lucio) che perde la moglie in battaglia e diventerà quindi schiavo a Roma. O quando Gladiatore II innanzitutto mi viene in mente Asterix: “Tutta la Gallia è occupata dai romani… Tutta? No! Un villaggio di Galli irriducibili resiste ancora all’invasore”. Ma se nel complesso la pozione magica della seconda parte funziona, hanno anche esagerato un po’ in termini di effetti speciali. Sì, nell’arena del Colosseo venivano effettivamente organizzate battaglie navali. Ma non con gli squali… Sì, anche i combattimenti con i rinoceronti sono fatti storici. Ma non con le scimmie rabbiose… completamente finte. Quindi, anche se sono veri gladiatori… ecco, questo gladi ha torto a strafare a livello di bestiario.
Una politica in stile Trump per (Denzel) Washington
“La violenza è il linguaggio universale”dice Macrino. Se in questo sequel manca il carisma degli ex attori, una menzione speciale va comunque a Denzel Washington, che irrompe sullo schermo nei panni di un machiavellico domatore di gladiatori. Attratto dalla rabbia di Lucio (“che sgorga come latte dal seno di una puttana”)tutti i vizi e le virtù saranno permessi. O quando la vera guerra arriva al Colosseo. Senza dimenticare la vanità di Roma, di cui questo verbo sa molto. Per molti aspetti questo Macrinus ricorda la politica di un certo Donald Trump. Un barbaro in ogni senso della parola, con quella tempistica sanguigna di troppa emoglobina. E di chi Gladiatore II avrebbe potuto saltarlo. “È così che Roma tratta i suoi eroi?”come direbbe Massimo, a cui fa eco Lucio.
Morte o misericordia (pollice su o giù)?
Gladiatore 2 avrà sulle nuove generazioni lo stesso impatto di quelle di 25 anni fa? Siamo convinti di no. La storia a volte viene gestita male, anche se questo non è lo scopo di questa epopea immaginaria con colpi di scena a volte prevedibili. L’antico romano Paul Mescal, troppo sicuro di sé e più deriso, non resusciterà mai nemmeno il geniale Russell Crowe.
A parte questo, gli ingredienti divertenti ci sono: ambientazioni grandiose, combattimenti carichi di testosterone che sono ancora impressionanti e scene d’azione coreografate al massimo. In breve, un grande spettacolo coinvolgente ed emozionante che non vediamo passare le 2,5 ore. Emozionante!
Tranquillizziamo quindi gli appassionati: abbiamo evitato che “forza e onore” – motto caro a Massimo – si trasformassero in “disforza e disonore”. Grazie, in particolare, agli evidenti cenni alla prima parte che sono numerosi. La mano che accarezza il grano, il gesto nella polvere dell’arena, l’imperatore Geta che somiglia a Commodo (la rivelazione di Joaqin Phoenix nella prima opera) o la leggendaria colonna sonora e alcune battute cult aggiornate. Nessun fiume di lacrime alla fine come per Maximus che ci ha preso nelle viscere ma una lacrima servirà comunque come machete definitivo. Gladiatore 2 : coloro (e noi siamo uno di questi) che vi (ri)scopriranno vi salutano!
Il trailer dell’annuncio:
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