Mentre la campagna elettorale volge al termine, il Viminale lancia l’allarme sui rischi di violenze e sabotaggi contro alcune carovane. Questa dichiarazione arriva poco dopo le gravi accuse mosse da Ousmane Sonko, leader di Pastef, in seguito all’attacco contro i suoi attivisti a Saint-Louis. Sonko afferma di aver allertato il ministro degli Interni fin dall’inizio della campagna elettorale, denunciando minacce contro il suo convoglio e criticando lo Stato per non aver garantito la sicurezza del suo partito.
“Ho contattato il ministro degli Interni dall’inizio della campagna elettorale per informarlo che Barthélemy Dias si è procurato armi, taglierine, granate e fucili con l’intenzione di attaccare il convoglio di Pastef. Gli ho detto che è il candidato Ousmane Sonko a chiamarla. Gli ho detto di assumersi le sue responsabilità per garantire la sicurezza pubblica”, ha detto Sonko, precisando di aver contattato il ministro della Giustizia per gli stessi motivi.
Secondo Sonko, nonostante i tre attentati, non è stato effettuato alcun arresto, che egli descrive come un “fallimento dello Stato” nel garantire la sicurezza del suo partito, Pastef, “che è il più grande partito del Senegal”.
Il generale Jean Baptiste Tine, ministro degli Interni, ha ricordato che sono state date precise istruzioni alle forze di sicurezza di effettuare perquisizioni sistematiche sui cortei sospetti. Ha inoltre messo in guardia contro il possesso di armi o oggetti pericolosi, sottolineando che in caso di scoperta verranno applicate severe sanzioni. Questo avvertimento mira a prevenire qualsiasi atto di violenza, poiché la campagna elettorale si conclude in un clima di crescente tensione.
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