Un secolo dopo la Grande Guerra, troviamo ancora di tanto in tanto dei soldati morti per la Francia. A Ginevra abbiamo appena ritrovato l’identità di quasi 300 poilus, cancellati dalla memoria a causa del loro status transfrontaliero. L’11 novembre si sono aggiunti ai quasi 900 nomi già incisi sulla pietra del monumento ai caduti di Ginevra.
Onore ai caduti per la Francia l’11 novembre e onore ai dimenticati dalla Storia. In questo giorno dell’Armistizio, i nomi di 291 poilus si aggiungono a quelli già incisi sul monumento ai caduti del consolato francese. Questi soldati dimenticati, francesi, svizzeri o binazionali, tutti legati a Ginevra, sono ora onorati.
Ma nel 1924, quando fu creato il monumento, erano passati completamente inosservati. “Sono stati dimenticati dalla particolarità che è quella di un confine […] in un’epoca in cui non esisteva una vera banca dati per le autorità civili e militari”, riassume il presidente dell’associazione Mémoires Nicolas Ducimetière.
Archivi perlustrati
Per trovare questi nomi abbiamo dovuto aprire gli archivi. E soprattutto sfogliare e incrociare le fonti, per ritrovare tutti i francesi presenti in Svizzera all’epoca. Thomas Cornaz e la sua collega Marion Gros hanno svolto questo minuzioso lavoro in coppia.
Ad esempio, un certo Auguste William Giraud di Ginevra figura nell’elenco dei morti per la Francia stilato dal Ministero della Difesa. Ma non sul monumento ai caduti. Grazie al lavoro degli storici, questi 291 poilus hanno ritrovato un nome, ma anche un indirizzo, una professione, uno stato civile, insomma la loro storia.
Questo 11 novembre, consiglieri di Stato, ministri, sindaci e consoli hanno reso loro un caloroso omaggio, con questo messaggio condiviso di non dimenticare le lezioni del passato.
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