Un trader lavora presso CMC Markets a Londra
Lunedì si prevede che i principali mercati azionari europei salgano in apertura, posizionandosi per i nuovi indicatori questa settimana, mentre l'incertezza politica rimane forte in Europa.
I contratti future suggeriscono un rialzo di apertura dello 0,49% per il CAC 40 di Parigi, dello 0,41% per il FTSE di Londra, dello 0,6% per il Dax di Francoforte e dello 0,6% per l'EuroStoxx 50.
Diversi indicatori consentiranno agli analisti di comprendere meglio la traiettoria delle economie americana ed europea questa settimana.
Mercoledì l'inflazione CPI negli Stati Uniti, così come i prezzi alla produzione, potrebbero confermare la persistenza del dinamismo dei prezzi sottostanti.
Nella zona euro, i dati sulla produzione industriale e sulla disoccupazione potrebbero ancora una volta indicare che l’attività nel settore secondario rimane ferma.
In Germania, il cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato domenica di essere pronto a un voto di fiducia entro Natale dopo la rottura della coalizione di governo, per organizzare più rapidamente elezioni legislative anticipate.
L’assenza di un governo con una maggioranza a Berlino potrebbe rivelarsi problematica nei prossimi mesi, soprattutto se Donald Trump, il neoeletto presidente degli Stati Uniti, inizierà ad attuare misure tariffarie contro l’Europa.
In un tale contesto, l’euro rimane vicino al minimo di quattro mesi rispetto al dollaro.
UNA WALL STREET
Tre giorni dopo l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, venerdì l'euforia ha regnato nuovamente alla Borsa di New York, dove l'indice S&P-500 ha superato per la prima volta in seduta la soglia dei 6.000 punti e ha registrato il Dow Jones ha registrato l'aumento settimanale più forte dell'anno.
Allo spettacolare “ritorno” dell'uomo d'affari alla Casa Bianca si aggiungeva la prospettiva di vedere i repubblicani conservare la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, dopo essersi impadroniti del Senato, il che faciliterebbe l'attuazione del vasto programma di tagli fiscali e di deregolamentazione pro-business annunciata da Donald Trump.
L'indice Dow Jones è salito di 259,65 punti (+0,59%) a 43.988,99, lo S&P 500 ha guadagnato 22,44 punti (+0,38%) a 5.995,54, il suo 50esimo record di chiusura quest'anno, e il Nasdaq Composite è avanzato di 17,32 punti (+0,09%), a 43.988,99. 19.286,78.
Nell'ultima settimana, lo S&P ha guadagnato il 4,66%, il Dow il 4,61% e il Nasdaq il 5,74%.
IN ASIA
Tokyo ha chiuso in maniera contrastata, con molte società giapponesi che hanno rivisto al ribasso le loro prospettive durante la stagione dei risultati. L'indice Nikkei ha guadagnato lo 0,03% a 39.510,85 punti. Il più ampio indice Topix ha perso lo 0,14% a 2.738,20 punti.
Sony è balzata del 6,1%, il gruppo ha riportato un aumento del 73% nei profitti del terzo trimestre.
I mercati cinesi sono titubanti, in quanto le misure di sostegno ai governi locali annunciate da Pechino la scorsa settimana sono state ritenute insufficienti dagli osservatori. L'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell'1,59%, lo Shanghai SSE Composite si è rafforzato dello 0,51%, il CSI 300 è aumentato dello 0,66%.
VALUTARE
In occasione del “Veteran Day” i mercati americani dei tassi d'interesse sono chiusi. I rendimenti in Europa diminuiscono a causa dell’incertezza politica.
Il rendimento del decennale tedesco è sceso di 1,8 punti base al 2,348%, quello del tasso a due anni ha perso 2,6 pb al 2,162%.
CAMBIAMENTI
I verbali dell'ultimo incontro di politica monetaria della Banca del Giappone mostrano che l'istituzione è divisa sulla data del prossimo rialzo dei tassi, mettendo pressione sullo yen.
In Asia lo yen è sceso dello 0,51% a 153,41 yen per dollaro, il dollaro australiano è aumentato dello 0,12% a 0,6588 dollari.
Il dollaro ha guadagnato lo 0,02% rispetto al paniere di valute di riferimento, l'euro ha perso lo 0,02% a 1,0716 dollari, la sterlina ha perso lo 0,07% a 1,2912 dollari.
Bitcoin raggiunge il record di 81.899,22 dollari, spinto dalle speranze di una vittoria repubblicana al Congresso degli Stati Uniti.
OLIO
Il barile vacilla, la forza della tempesta tropicale Rafael diminuisce, mentre il piano cinese di sostegno all'economia ha deluso gli investitori.
Il Brent è salito dello 0,12% a 73,96 dollari al barile, il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) si è indebolito dello 0,01% a 70,37 dollari.
(Scritto da Corentin Chappron, a cura di Kate Entringer)
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