Notizie finanza Hebdo: Dov’è oggi questa legge e quali sono i suoi assi principali?
Anas Radi: Siamo proprio all’inizio. Se questo progetto di legge verrà approvato, costituirà un importante passo avanti per la legislazione nazionale sull’informazione finanziaria. È vero che stiamo recuperando terreno in modo significativo. Il primo tentativo di regolamentazione che rende obbligatorio il consolidamento in Marocco risale al 1998, più di 25 anni fa. Da allora ci sono stati diversi tentativi di rilanciare questo progetto, ma senza successo. Oggi, qualche mese fa, il progetto è ripreso davvero con la pubblicazione del disegno di legge 17-24 relativo al bilancio consolidato. Questo progetto preliminare è stato sottoposto ai commenti pubblici sul sito ufficiale del Segretariato Generale del Governo.
FNH: Perché è così importante portare avanti questa legislazione?
AR: Questa è una domanda essenziale. Perché oggi è necessaria questa legge? Molto semplicemente perché alcuni investitori o istituzioni finanziarie, come ad esempio informazioni rilevanti e affidabili. Per fare un esempio, quando un’azienda, con diverse filiali, cerca finanziamenti, è fondamentale per avere una valutazione consolidata dell’intero gruppo. Ciò consente ai donatori di prendere decisioni informate sulla base situazione finanziaria complessiva e affidabile. Questo disegno di legge mira a rispondere direttamente a queste aspettative, siano esse dei fondi di investimento, delle banche o di altri investitori. Inoltre, questa iniziativa rientra nelle ambizioni del Marocco che mira a raddoppiare la quota di investimenti privati entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, oltre agli incentivi fiscali e alle infrastrutture, è essenziale fornire informazioni finanziarie trasparenti, affidabili e conformi agli standard internazionali. Oggi il consolidamento e l’adozione degli standard IFRS non è più un lusso, ma una necessità imprescindibile per attrarre capitali e promuovere la crescita economica.
FNH: Può spiegarci il quadro attuale e le novità apportate da questa riforma?
AR: Questa è una bella domanda. Oggi non esiste un testo unico che si occupi specificamente del consolidamento finanziario in Marocco. L’obbligo di redigere conti consolidati è disperso tra diversi atti legislativi relativi a specifiche società. Attualmente tre categorie di gruppi sono tenute a redigere i conti consolidati: le società che effettuano offerte pubbliche, gli istituti di credito e i gruppi pubblici. Ciascuno di questi gruppi ha obblighi diversi, soprattutto in termini di principi contabili. Ad esempio, gli enti creditizi devono produrre conti consolidati secondo gli IFRS, questo è attualmente l’unico obbligo previsto dagli IFRS in Marocco. Questo nuovo disegno di legge mira ad ampliare questo quadro, includendo altre categorie di società e unificando le regole di consolidamento. D’ora in poi saranno obbligatoriamente interessate cinque categorie di imprese, tra cui in particolare gruppi assicurativi e gruppi che superano determinate soglie finanziarie o dimensionali. Una delle innovazioni importanti è anche l’ampliamento del campo di applicazione degli standard IFRS.
FNH: Quali saranno gli impatti di questa legge?
AR: Ci saranno impatti a diversi livelli. Da un punto di vista organizzativo, i gruppi interessati dovranno decidere se internalizzare o esternalizzare la funzione di consolidamento. Poi ci sono gli impatti dal punto di vista dei sistemi informativi. Quando si parla di consolidamento e IFRS si parla anche di digitalizzazione, e questa rappresenta un’opportunità per migliorare la qualità dell’informazione finanziaria. Oggi esistono sul mercato soluzioni adatte alle aziende di tutte le dimensioni, che consentono di automatizzare la produzione di conti consolidati.
FNH: Questo profilo di “consolidatore” sembra fondamentale, ma è frequente trovare persone qualificate sul mercato?
AR: Assolutamente. Il profilo del consolidatore è molto raro, sia a livello nazionale che internazionale. Ciò si spiega con la specificità della professione che richiede competenze tecniche in materia contabile, disinvoltura con i sistemi informativi, ma anche capacità di comunicazione. È inoltre necessario padroneggiare standard diversi a seconda delle filiali del gruppo, in particolare quando si trovano all’estero. Oggi non esistono programmi di formazione specializzati per questo profilo, il che lo rende una professione di nicchia nel settore finanziario.
FNH: Per concludere, quali sono le prospettive offerte da questa riforma per gli enti pubblici e per lo Stato?
AR: Lo Stato marocchino ha deciso di ridefinire il suo modo di gestire gli esercizi pubblici, e ciò include il consolidamento delle sue partecipazioni in questi enti. L’obiettivo è produrre un bilancio consolidato come un ente commerciale pubblico, con un bilancio e risultati consolidati. Questo progetto è particolarmente ambizioso poiché coinvolge più di 320 enti, che coprono diversi settori di attività. Una volta completato, consentirà allo Stato di avere una panoramica delle sue partecipazioni, monitorare le prestazioni e prendere decisioni informate.
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