Ansiosi, depressi, stressati: i consueti risultati sulla salute mentale dei giovani sono piuttosto cupi e vengono regolarmente confermati dagli studi. Ma buone notizie: un’analisi sfuma questo quadro. La fondazione per i giovani Pro Juventute ha appena pubblicato uno studio diffuso dalla “SonntagsZeitung” in cui interroga i giovani dai 14 ai 25 anni. E l’osservazione sorprende anche gli specialisti.
La constatazione di fondo non viene messa in discussione: negli ultimi anni la salute mentale di questa fascia di popolazione è peggiorata e un terzo dei giovani soffre di problemi psichici. Ma ciò che questo studio dimostra è che il legame che hanno con i genitori è forte e che si tratta di una vera risorsa. Quasi il 90% degli intervistati afferma di poter contare sui propri genitori e di avere un padre o una madre che li aiutano a risolvere i loro problemi.
“È promettente: i genitori rappresentano una risorsa importante che finora è stata sottovalutata”, analizza Susanne Walitza, direttrice della clinica di psichiatria e psicoterapia infantile e dell’adolescenza dell’Università di Zurigo.
Lo specialista parla di un cambiamento nel rapporto genitori-figli: “Mentre le generazioni precedenti tendevano a ribellarsi ai genitori, oggi è meno così”. Più della metà degli intervistati discute raramente o mai con loro, afferma lo studio, e la necessità di muoversi il più rapidamente possibile non è diffusa. Solo il 15% di questa fascia di età vive fuori famiglia, anche se più della metà dei partecipanti allo studio ha tra i 20 ei 25 anni.
Dallo studio emerge ancora che il 10% dei giovani è seguito da un professionista, cifra che sale al 30% se si includono anche coloro che hanno seguito una terapia in passato. Anche le giovani donne sono più colpite: hanno il doppio delle probabilità di cercare sostegno esterno, e hanno il doppio delle probabilità di dichiararsi “stanche ed esauste”: il 40% degli intervistati, rispetto al 20% dei giovani uomini. Lo studio rivela che sono infatti più preoccupati per lo stato del mondo, sono più sensibili allo stress e sarebbero soggetti a maggiori pressioni per avere successo a scuola e nei loro hobby. D’altra parte, sono più critici nel giudizio su se stessi.
Come reagire quando tuo figlio adolescente si sente male?
Quando vostro figlio non sta bene, la prima cosa da fare è non farsi prendere dal panico e ascoltarlo, consiglia Susanne Walitza. “Da un lato non dovremmo minimizzare la situazione, ma dall’altro nemmeno i genitori dovrebbero essere troppo scioccati.” I segnali da individuare includono, ad esempio, il ritiro dalla vita sociale o l’interruzione delle attività che in precedenza piacevano alla persona.
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