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“Sostenere l’ascesa degli scambi di Trump” (di Marc Fiorentino)

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Quando Donald Trump fu eletto presidente degli Stati Uniti per la prima volta nel 2016, gli asset finanziari sperimentarono un’elevata volatilità. Logica: la vittoria del repubblicano è stata una sorpresa totale, e il suo programma era così vago che gli esperti finanziari non sapevano su quale piede poggiare, né su quali asset o settori scommettere. Oggi è molto più chiaro. Trump 2 ha un’agenda precisa e possiamo facilmente identificare i vincitori e i vinti delle sue politiche.

I mercati azionari non si sbagliavano: non appena furono annunciati i risultati, tutti gli investimenti si qualificarono come “ Trump commercia » volò via. Ma quali sono questi asset e settori, e come investire nel mondo di Trump 2?

Semplifica gli investimenti con gli ETF

Prima l’America! La politica radicalmente protezionistica di Trump dovrebbe chiaramente avvantaggiare gli indici americani, mentre altre zone, Europa e Cina in testa, rischiano di soffrire di nuovi dazi doganali e altre barriere. Sembra quindi opportuno sovrappesare l’S&P 500 nella propria allocazione, soprattutto perché investendo in azioni americane si beneficia di un altro “commercio con Trump”: il dollaro. Il biglietto verde è salito alle stelle il 6 novembre.

E se il dollaro si apprezza rispetto all’euro, ciò aumenta automaticamente il valore dei tuoi investimenti denominati in questa valuta: azioni o obbligazioni americane, materie prime come petrolio o oro. Ma attenzione se state pensando di investire nel debito americano: sembra prudente privilegiare le scadenze brevi: la politica di Trump, in particolare i tagli fiscali previsti, rischia di peggiorare il deficit, il debito e quindi i tassi di interesse a lungo termine. Se i tassi salgono, è meglio evitare obbligazioni con scadenza lunga, per poter reinvestire quando i tassi sono saliti significativamente.

Prima l’America ? Non proprio… Non tutti i settori trarranno beneficio dalla nuova politica: le energie verdi e l’industria farmaceutica rischiano di vedere diminuire i sussidi e gli aiuti, e forse anche aumentare le tasse. Per quanto riguarda il settore delle infrastrutture, probabilmente avrebbe chiaramente preferito una continuità della politica di Biden con Harris.

Risparmia, investi… e riduci le tasse

I settori favoriti dal nuovo presidente? Anche in questo caso sono chiaramente identificati: i combustibili fossili, con la volontà presidenziale di rafforzare l’indipendenza energetica, il settore finanziario con la deregolamentazione, e il settore immobiliare, settore ben noto all’ex magnate degli affari. Infine, per gli investitori avidi di rischio e di speculazione, spiccano altri due “trade di Trump”, rischiosi ma potenzialmente molto redditizi: le criptovalute, in primis.

A differenza del 2016, Trump si è dichiarato favorevole al settore, come la maggior parte dei funzionari eletti repubblicani, a differenza dei democratici, che sostengono una maggiore regolamentazione. Il giorno dopo le elezioni, Bitcoin ha raggiunto il record storico sopra i 75.000 dollari. L’altro colpo da giocare è il valore di Tesla, il cui capo, Elon Musk, uno dei principali sostenitori di Trump, è destinato a ricoprire un ruolo chiave a Washington. Tesla, nonostante la sua immagine di fiore all’occhiello delle energie verdi, ha registrato un’impennata quando sono stati annunciati i risultati. Ma né Trump né Musk sono vicini al paradosso…

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