Questa volta Marine Le Pen aveva davvero paura. Mercoledì 7 novembre, la tre volte candidata alle elezioni presidenziali ha scoperto – insieme ai suoi avvocati – che, se fosse stata condannata nel processo contro gli assistenti parlamentari del Fronte Nazionale (FN) al Parlamento europeo, avrebbe diventa necessariamente ineleggibile per cinque anni, a meno che non vi sia una decisione appositamente motivata del tribunale. E sa bene che una condanna, mentre il procedimento si chiuderà martedì 12 novembre, è diventata molto probabile nel corso dell'udienza. La sentenza si svolgerà all’inizio del 2025.
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“Questo automatismo, che ritengo discutibile, potrebbe avere conseguenze estremamente gravi, ha preoccupato il deputato del Raggruppamento Nazionale (RN, ex-FN) del Pas-de-Calais. Non solo per me, ma per 13 milioni di elettori. » Il candidato aveva infatti ottenuto, nelle elezioni presidenziali del 2022, il 41,45% dei voti espressi, ovvero 13.288.686 voti. Shock tra i suoi avvocati, che si preparavano solo a lottare contro un'estensione della prevenzione, vale a dire del periodo in cui si verificavano le malversazioni di fondi pubblici. Jean-Marie Le Pen, allora presidente del Fronte Nazionale, è legalmente responsabile di queste malversazioni dal 2004; Marine Le Pen, che poi ha assunto la guida del partito, è stata dal 2011 al 2016 – il caso di suo padre, 96 anni, dovrà teoricamente essere esaminato più tardi, ma, dato il suo stato di salute, probabilmente non lo sarà Mai.
Il problema riguarda quindi soprattutto Marine Le Pen. Tuttavia, i procuratori Nicolas Barret e Louise Neyton, hanno osservato, nei primi giorni dell'udienza, che i contratti di assistente parlamentare sono stati in realtà chiusi solo quando il Parlamento europeo ha regolarizzato i fondi, cosa che ha richiesto un po' di tempo. Mercoledì Louise Neyton ha prodotto una tabella che riassume la data ufficiale di chiusura del contratto. “Il termine è talvolta prorogato di tre anni, senza alcun atto positivo da parte degli imputati”si è indignato Rodolphe Bosselut, avvocato di Marine Le Pen, che non ci aveva pensato e che ritiene con tutti i suoi colleghi che l'inaspettata estensione della prevenzione violi vigorosamente i diritti della difesa.
Vento di rivolta
Soprattutto, come notato, ha la conseguenza L'anatra incatenata del 23 ottobre, di sottoporre gli imputati alla legge del 15 settembre 2017 “per la fiducia nella vita politica”, che impone pene di ineleggibilità obbligatorie in caso di condanna. Marine Le Pen ha subito dichiarato che non avrebbe risposto alle domande oltre il 2016, termine entro il quale è stata deferita al tribunale.
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