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Trump, Poilievre e PSPP: la demonizzazione non funziona più

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Il tribunale del popolo americano ha detto la sua ultima parola: ha preferito eleggere l’uomo che i media del suo paese dipingono come il diavolo piuttosto che quello, Kamala Harris, di cui hanno lodato la bontà!

Come mai l’apocalisse non è avvenuta?

Trump ha appena vinto e il cielo non è caduto.

Che schiaffo in faccia per chi, come quelle star di Hollywood che sostenevano MMe Harris, pensavano di poter influenzare il voto instillando la paura!

gridare al lupo

Come nella storia in cui un bambino scherza dicendo “grida al lupo” finché non arriva un lupo vero e nessuno gli crede, le nostre amate star hanno esaurito la loro riserva di credibilità.

Già, nel 2016, queste belle persone gridavano alla fine del mondo quando Donald Trump vinse per la prima volta.

Otto anni dopo, è la stessa cassetta… e non ci crediamo più!

Dalla nostra parte del confine, vedremo presto mettersi in moto la macchina della demonizzazione per cercare di infangare Pierre Poilievre… al quale non farà nulla.

Poilievre vincerà nonostante la demonizzazione.

Il diabolico Quebec

Mi direte che un giovane come Paul St-Pierre Plamondon non ha niente a che fare con Donald Trump, ed è vero, ma… aspettate che parta la macchina diffamatoria!

Sarà chiamato fascista, razzista, bugiardo, pericoloso, ecc.

Il Canada inglese vedrà in lui il Grande Satana… come prima di lui la famigerata Pauline Marois, l’ignobile Lucien Bouchard, il terribile Jacques Parizeau e il mostruosissimo René Lévesque…

Perché sì, in Quebec anche un grande democratico come René Lévesque è stato demonizzato.

Speriamo che qui, come nei nostri vicini del sud, questo processo non funzioni più.

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