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Giunto in Israele, Jean-Noël Barrot ritiene che sia “ora di porre fine alla tragedia iniziata il 7 ottobre”

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AA/Nizza/Feïza Ben Mohamed

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot è arrivato mercoledì sera in Israele per una visita nel corso della quale visiterà anche i territori palestinesi.

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“È ora di porre fine alla tragedia iniziata il 7 ottobre”, ha continuato.

Barrot assicura in questa occasione che “la Francia continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per liberare sé stesso e tutti gli ostaggi ancora detenuti a Gaza”, dopo aver parlato con le famiglie dei due ostaggi francesi ancora detenuti, e ai quali egli “ha espresso ancora una volta la commozione e la solidarietà della Nazione”.

Questa visita dell’inquilino del Quai d’Orsay è stata annunciata martedì sera su 2.

“La Francia ha una vocazione a portare messaggi ed è per questo che domani sera mi recherò in Israele e nei territori palestinesi per incontrare le autorità, gli attori umanitari, per portare la voce della Francia in questa regione dove la guerra dura già da troppo tempo ”, ha dichiarato Jean-Noël Barrot illustrando gli obiettivi del suo viaggio in Medio Oriente.

Da parte sua, il Quai d’Orsay indica che la visita consentirà di “continuare un dialogo impegnativo con Israele su Gaza, il Libano e la situazione in Medio Oriente, di proseguire gli scambi con l’Autorità palestinese, un elemento essenziale partner per l’attuazione della soluzione dei due Stati, per far avanzare i parametri di una soluzione diplomatica e di sicurezza in Libano, in particolare dopo la conferenza organizzata a Parigi il 24 ottobre, e per sottolineare la continuità dell’impegno francese nella regione il giorno successivo ai risultati delle elezioni americane.

Ricordiamo che dopo l’attacco transfrontaliero perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023, Israele ha continuato la sua aggressione alla Striscia di Gaza, nonostante una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato.

Da allora, secondo le autorità sanitarie palestinesi, più di 43.000 persone sono state uccise, principalmente bambini e donne, e più di 100.000 altre sono rimaste ferite.

L’aggressione israeliana ha sfollato quasi l’intera popolazione del territorio soggetto a un blocco continuo che ha portato a gravi carenze di cibo, acqua potabile e medicine.

Dal 23 settembre Israele ha anche lanciato attacchi aerei massicci e mortali in tutto il Libano contro quelli che ritiene siano obiettivi di Hezbollah, sfollando oltre 1,34 milioni di persone.

Secondo il Ministero della Salute libanese, il bilancio delle vittime dell’attacco israeliano al Libano dall’8 ottobre 2023 è salito a 3.050 morti e 13.658 feriti.

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