Sedici imputati, comproprietari, curatore, locatore sociale, fino a un ex vicesindaco di Marsiglia, compariranno fino a metà dicembre per il crollo mortale dei 63 e 65 di rue d'Aubagne il 5 novembre 2018, dramma divenuto il simbolo della piaga degli alloggi scadenti.
Questo giovedì, 7 novembre, si aprirà il processo sul crollo degli edifici di rue d'Aubagne a Marsiglia, avvenuto nel 2018. In totale saranno processati 16 imputati.
Vengono licenziati per diverse accuse, tra cui le due più gravi: omicidio colposo con violazione palesemente deliberata di un obbligo di sicurezza, reato punito con la reclusione massima di cinque anni; l'assoggettamento di diverse persone vulnerabili, tra cui almeno un minore, a condizioni abitative indegne, reato punito con 10 anni di reclusione.
Julien Ruas, unico politico processato
Julien Ruas era il 21esimo deputato nell'organigramma del comune guidato da Jean-Claude Gaudin, ex sindaco di LR, morto nel maggio 2024 dopo aver regnato per 25 anni sulla seconda città della Francia. A lui si devono in particolare la prevenzione e la gestione dei rischi urbani, il controllo degli edifici in pericolo e la protezione delle popolazioni.
Attraverso le sue delegazioni, lo era “al centro della lotta contro gli alloggi degradati e indegni” et “la sua posizione di funzionario eletto gli ha dato il peso politico necessario per il processo decisionale”stimano i giudici inquirenti, secondo i quali l'organizzazione dei suoi servizi era “generalmente incoerente e fallibile”con “una palese mancanza di personale”del “processi nel peggiore dei casi inesistenti, nel migliore dei casi fluttuanti”. Da qui queste numerose segnalazioni elaborate “con una leggerezza che interroga”.
L'ex deputato, ancora consigliere comunale ma all'opposizione dopo la vittoria della sinistra nel 2020, “non venne meno ai suoi obblighi”risponde uno dei suoi avvocati, Me Erick Campana, intervistato dall'AFP, e “spera che dal processo emerga la sua innocenza”.
Coproprietari
Una decina di comproprietari del 65 di rue d'Aubagne sono stati citati in giudizio direttamente dalle parti civili, in particolare per non aver effettuato i lavori necessari per la messa in sicurezza dell'edificio. La loro possibile responsabilità penale non è stata accettata dai giudici inquirenti.
Tra questi, Xavier Cachard, all'epoca vicepresidente di LR del consiglio regionale della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, proprietario di un appartamento nello stabile ed era avvocato del fiduciario, lo studio Liautard. Il suo atteggiamento consisteva nel “cercare di 'prendere tempo' e limitare i costi finanziari” per i comproprietari e il curatore, hanno osservato i magistrati inquirenti.
Il fiduciario
La società Liautard era da più di 10 anni fiduciaria del 65 di rue d'Aubagne e l'indagine ha rivelato un'amministrazione “fallendo” dell'edificio, o addirittura “certa incompetenza” dei suoi dirigenti, con “procedure cosmetiche” addirittura controproducente.
Per quanto riguarda le segnalazioni degli inquilini, queste non sono state prese sufficientemente in considerazione, sicuramente per non farlo “sconvolto i comproprietari”.
L'esperto
Richard Carta, un esperto riconosciuto specializzato in edifici antichi, è stato incaricato di effettuare una valutazione del pericolo il 18 ottobre 2018, due settimane e mezzo prima della tragedia. Ma, durante questa visita, presumibilmente si è impegnato “negligenza”omettendo di visitare la cantina e non interrogando gli abitanti. “Un’inspiegabile mancanza di curiosità”secondo l'indagine.
La sera stessa del suo accertamento, tutti gli inquilini dello stabile, esclusi quelli di un appartamento, sono stati autorizzati a rientrare a casa.
Lo ha fatto «la sensazione personale di essere la miccia di questo file»spiega all'AFP uno dei suoi avvocati, Me Cyril Gosset, riferendosi a a “Caso traumatico per i protagonisti, le vittime e il popolo marsigliese in generale”.
L'edificio accanto
Il locatore sociale Marsiglia Habitat, proprietario dell'edificio attiguo, al 63 di rue d'Aubagne, è sospettato di aver lasciato deteriorare questo edificio non occupato, lasciandolo abbandonato “un processo di rovina”che indirettamente mettono a rischio i residenti di 65 anni.
Marsiglia Habitat ha lasciato questo edificio “degradarsi sempre di più, dando il proprio contributo personale”ha osservato l'istruzione, secondo la quale “Si teme che questo atteggiamento attendista sia motivato da criteri finanziari”.
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