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Questa malattia infettiva è ora più mortale del Covid-19

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Dopo tre anni all’ombra del Covid-19, la tubercolosi ha appena riconquistato il triste titolo di malattia infettiva più mortale del pianeta. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pubblicato il 29 ottobre e riportato da IFLScience, ha causato la morte di 1,25 milioni di persone in tutto il mondo nel 2023, rispetto alle 320.000 del Covid-19.

Come spiegare l'aumento del numero di casi

Lo scorso anno complessivamente 10,8 milioni di persone hanno contratto la tubercolosi. Un dato in aumento dal 2020. Nessun Paese è immune, anche se India, Indonesia, Cina, Filippine e Pakistan rappresentano da soli il 56% dei contagi registrati. Causata dal batterio patogeno Mycobacterium tuberculosis, la tubercolosi è curabile in circa l'85% dei casi, ma causa la morte in quasi il 50% dei pazienti che non ricevono cure.

L'aumento del numero dei casi può essere spiegato da cinque fattori: denutrizione, infezione da HIV, disturbi legati al consumo di alcol, fumo e diabete. “Affrontare questi problemi, così come fattori chiave come la povertà e il PIL pro capite, richiede un’azione multisettoriale coordinata”, ha affermato in una nota il direttore generale dell’OMS, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Finanziamenti troppo pochi

Gli autori della relazione si rammaricano che i finanziamenti per la lotta contro la tubercolosi siano lontani dal raggiungere gli obiettivi prefissati. L’OMS stima che saranno necessari 22 miliardi di dollari ogni anno fino al 2027 per servizi di prevenzione, diagnosi e cura e 5 miliardi di dollari per la ricerca. Settori che però nel 2023 hanno ricevuto rispettivamente solo 5,7 e 1 miliardo di dollari.

“È necessaria un’azione urgente per porre fine all’epidemia globale di tubercolosi entro il 2030, un obiettivo che è stato adottato da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) e dall’Organizzazione mondiale della sanità”, ricordano.

“Uno scandalo”

“Il fatto che la tubercolosi uccida e faccia ammalare così tante persone è uno scandalo, anche se abbiamo gli strumenti per prevenirla, individuarla e curarla”, ha affermato il direttore generale dell'OMS nel comunicato stampa. L’OMS esorta tutti i paesi a onorare gli impegni concreti assunti per espandere l’uso di questi strumenti e porre fine alla tubercolosi”.

L’Oms evidenzia tuttavia “diversi trend positivi”, a cominciare dai sei nuovi vaccini attualmente in fase III di sperimentazione clinica, che fanno sperare che una nuova cura possa essere disponibile entro cinque anni. L’organizzazione è inoltre lieta che il numero di decessi legati alla tubercolosi sia in calo da diversi anni (ad eccezione del 2020 e del 2021, in pieno periodo Covid-19).

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