Intervenendo in una conferenza stampa tenutasi giovedì dopo l’adozione del risoluzione 2756 prorogando di un anno il mandato del MINURSO, Omar Hilale ha affermato che questa nuova risoluzione “consacra per il 17° anno consecutivo la preminenza dell’Iniziativa di autonomia marocchina qualificandolo come uno sforzo serio e credibile e posizionandolo come l’unica base per negoziare una soluzione politica alla controversia regionale nel quadro della sovranità eintegrità territoriale del Regno”.
Egli ha osservato che la risoluzione chiede l’ Consiglio di Sicurezza prendere in considerazione le dinamiche internazionali e la slancio a beneficio dell’iniziativa di autonomia marocchina che gode del sostegno di 20 membri dellaUnione Europeadue membri permanenti del Consiglio di Sicurezza e più di cento paesi e organizzazioni regionali e internazionali in tutto il mondo.
L’ambasciatore Ha inoltre osservato che il Consiglio, nella sua risoluzione, chiede la ripresa del processo politico, esortando tutte le parti ad impegnarsi in modo costruttivo.
“Questo appello è rivolto più particolarmente alAlgeria che viene citata cinque volte come stakeholder perché si oppone al processo politico e soprattutto si oppone allo svolgimento di tavole rotonde da tre anni”, ha insistito Hilale.
Rilevando che il Consiglio di Sicurezza sollecita la ripresa dell’attività cessate il fuocoIL Diplomatico marocchino ha indicato che l’organo esecutivo dellaLUI invita, in tale contesto, tutti i partiti ad astenersi da qualsiasi azione che possa compromettere il processo politico.
Questo, secondo l’ambasciatore, è un elemento nuovo in questa risoluzione. “Per la prima volta il Consiglio di Sicurezza introduce un collegamento diretto tra il rilancio del processo politico e il rispetto del cessate il fuoco”, ha osservato.
Hilale ha inoltre sottolineato che il Consiglio di Sicurezza insiste, nella sua nuova risoluzione che estende il mandato della MINURSO fino al 31 ottobre 2025, sull’urgenza e l’importanza della cooperazione con il Alto Commissariato delle Nazioni Unite per il diritti umani.
Al riguardo ha rilevato “particolare apprezzamento per l’impegno costante dell’ Marocco nella promozione e protezione dei diritti umani nel suo Province saharianeattraverso il ruolo svolto Consiglio nazionale per i diritti umani e le sue rappresentanze regionali in Laayoune et Dakhla”.
Allo stesso modo, il Consiglio di Sicurezza ricorda, secondo l’ambasciatore, l’obbligo di registrare le popolazioni sequestrate Campi di Tindoufcosì come è imperativo prevenire la deviazione diassistenza umanitaria internazionale dal gruppo separatista armato “Polisario” e dalla Mezzaluna Rossa algerina, e ciò attraverso la consegna di tali aiuti direttamente ai beneficiari, secondo le pratiche delle organizzazioni umanitarie internazionali.
L’ambasciatore, rappresentante permanente del Marocco presso l’ONU, ha infine sottolineato che l’analisi di qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza non può essere fatta esclusivamente alla luce del suo preambolo e delle sue disposizioni operative.
“Lo si fa anche alla luce dei suoi silenzi e così è attualmente con la totale atonia del Consiglio di Sicurezza di fronte all’intervento dell’inviato personale del SG dell’ONU per la Sahara marocchino, Staffan de Mistura davanti al Consiglio di Sicurezza il 16 ottobre 2024”, ha spiegato, sottolineando che l’intervento di de Mistura ha generato più confusione e domande che risposte.
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