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la giornalista Neila Latrous linciata dai marocchini sui social network

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La giornalista di BFMTV Neila Latrous è stata linciata sui social network per 24 ore. È accusato di averlo menzionato in onda lo stato di salute del re del MaroccoMaometto VI. Questo è il nuovo tabù che non possiamo toccare senza scatenare le ire delle staffette del palazzo reale di Rabat.

Mohamed VI è in pessime condizioni, come abbiamo visto quando il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato all’aeroporto di Rabat lunedì 28 ottobre per una visita di lavoro di tre giorni. Il re camminava con difficoltà, appoggiandosi a un bastone.

La malattia del re 61enne non è più un segreto da diversi anni, ma questa è la prima volta che viene mostrato in questo stato. Le immagini hanno scioccato i marocchini e hanno riacceso le speculazioni sulla gravità della sua malattia e sulla sua capacità di continuare a regnare.

BFMTV: la domanda che preoccupa i marocchini

In Francia, ad eccezione di Libération e BFMTV, gli altri media hanno ignorato lo stato di salute del re del Marocco.

Dopo la visita presidenziale, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, è stato invitato giovedì 31 ottobre a analizzarlo sul set della BFMTV. Alla giornalista Neila Latrous che gli ha chiesto come ha trovato il re visto che gli si è avvicinato da vicino, ha risposto che non spettava a lui “commentare la salute del re del Marocco”.

Il capo della diplomazia francese preferisce ricordare altre “immagini” di questa visita, “il fervore popolare con cui è stato accolto il presidente della Repubblica”, “l’ovazione riservata dal parlamento marocchino per il discorso” di Emmanuel Macron e “la gioia del popolo francese del Marocco a vedere questo rapporto tra i nostri due paesi ricostruito e pianificato”.

La giornalista di origine algerina Neila Latrous attaccata per aver parlato della salute del re del Marocco

Neila Latrous insiste, senza ulteriore successo, con il ministro ribadendo che non spettava a lui commentare lo stato di salute del re del Marocco.

Da quando l’intervista è stata trasmessa, il giornalista è stato preso di mira dagli internauti marocchini. Con attacchi ad hominem non risparmiando nemmeno il significato del suo cognome in arabo.

Chi attacca la giornalista non manca di ricordare sistematicamente le sue origini algerine. Alcuni hanno addirittura accompagnato i loro commenti con immagini dell’ex presidente Abdelaziz Bouteflika, costretto su una sedia a rotelle dopo un ictus.

Leggendo le reazioni marocchine all’intervista, sembra che siano le origini algerine della giornalista a porre un problema più della sua insistenza sullo stato di salute del re.

Che ricorda il linciaggio riservato all’imprenditore ed editorialista algerino Mehdi Ghezar alla fine dello scorso agosto dopo le dichiarazioni rilasciate al canale algerino Al24 News sull’entità del traffico di droga in Marocco. Anche il canale francese RMC ha annunciato la sospensione della partecipazione dell’opinionista algerino al programma “Les grandesmouthes”.

A metà ottobre scorso, il filosofo Michel Onfray ha descritto il Marocco su Europe 1 come uno “Stato canaglia” e il suo re come un “boss” del narcotraffico, senza provocare la minima reazione, né in Marocco né in Francia.

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