(Agenzia Ecofin) – All’inizio di ottobre il Senegal ha lanciato la strategia del “New Deal tecnologico” per rafforzare la propria posizione nel campo digitale. Questa iniziativa riunisce vari programmi e progetti volti a rendere il Paese un riferimento digitale in Africa.
Giovedì 31 ottobre il Ministero delle Comunicazioni e dell’Economia Digitale ha inaugurato il comitato direttivo del Programma per la Promozione della Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PRODAP). Guidato da Senegal Digital e beneficiando del sostegno di 29 milioni di euro (circa 31,6 milioni di dollari) da parte della Cooperazione tedesca, questo programma mira a migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e offrire un’esperienza utente ottimale.
“PRODAP creerà uno sportello unico per semplificare le procedure amministrative, supportato da un data center all’avanguardia e da un cloud sovrano. Iniziative come lo sviluppo di un’architettura governativa, di un’intranet amministrativa e di servizi critici (tasse, tesoreria, comunità) rafforzeranno la sovranità digitale del Senegal e promuoveranno l’inclusione digitale. spiega il ministero.
PRODAP è un’estensione del piano Senegal Digital 2025, che mira ad accelerare la digitalizzazione delle procedure amministrative. Il suo lancio segna una tappa nella nuova strategia di trasformazione digitale del Senegal, il “New Deal tecnologico”. Focalizzata su quattro pilastri principali, questa strategia mira a posizionare il Senegal come uno dei principali hub digitali in Africa entro il 2034.
Secondo il rapporto “E-Government Survey 2024 Accelerating Digital Transformation for Sustainable Development” pubblicato lo scorso settembre, il Paese di Teranga è tra i 19 campioni africani nell’indice di sviluppo dell’e-government con un punteggio di 0,5142 su 1, superiore la media africana che si attesta a 0,4247. Tuttavia, quando si tratta dell’indice dei servizi online, il Senegal ha un punteggio di 0,4779 su 1.
Il nuovo programma si basa sullo sviluppo delle infrastrutture, della sicurezza e dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali. Dovrebbe consentire, tra le altre cose, di rafforzare l’intranet governativa, di sviluppare soluzioni digitali (come un cloud privato, servizi di messaggistica e di archiviazione), di integrare certificati di sicurezza per proteggere i dati o anche di sostenere l’attuazione di un CERT/ CSIRT, un team dedicato alla gestione degli incidenti di sicurezza IT all’interno di un’organizzazione.
Adone Corrado Quenus
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