Pubblicato il 1 novembre 2024 alle 03:04. / Modificato il 1 novembre 2024 alle 07:10.
Nato Edouard Veniaminovitch Savenko nel 1943, scrittore tra New York e Parigi dopo un’infanzia a Kharkiv, Edouard “Eddie” Limonov (pseudonimo da lui creato dalle parole “limone” e “melograno”) è morto a Mosca nel 2020 dopo aver vissuto mille vite. Dapprima piccolo delinquente e poeta occasionale, ha tentato la fortuna nella capitale russa prima di scegliere la dissidenza e diventare uno scrittore a pieno titolo negli Stati Uniti – dove ha vissuto in povertà prima di trovare lavoro come maggiordomo. Ma Limonov era anche un politico esperto in tutti gli estremi e un mercenario capace di affiancarsi al genocida serbo Radovan Karadzic.
Nel 2011 Emmanuel Carrère gli ha dedicato un racconto favoloso. Dalla penna dell’autore di L’Avversario EUn Roman russesempre pronto a spostarsi dai suoi argomenti alla propria storia e alle sue questioni intellettuali e morali, il russo divenne un avventuriero ambizioso, arrogante e cieco, un uomo che sognava se stesso come un eroe ma che passò la vita a vegetare nelle sue contraddizioni, spesso giocando lo spaventapasseri e le provocazioni concatenate. Di fronte alla telecamera di Kirill Serebrennikov, interpretato da Ben Whishaw, Limonov è oggi un favoloso personaggio del cinema.
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