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Israele | La residenza di Netanyahu presa di mira da un drone proveniente dal Libano

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(Gerusalemme) Israele ha annunciato sabato che un attacco di droni dal Libano aveva preso di mira la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu, nel bel mezzo di un’offensiva israeliana contro Hezbollah libanese, che ha rivendicato la responsabilità di attacchi missilistici su diverse regioni del nord del paese.


Inserito alle 7:41

Cyril JULIEN, con Jonathan SAWAYA a Beirut

Agenzia -Presse

Nel nord della Striscia di Gaza, un bombardamento israeliano ha provocato 33 morti, secondo la Protezione civile, dove l’esercito continua l’offensiva volta a schiacciare Hamas, decimato dopo un anno di guerra e la morte del suo leader, Yahya Sinouar, ucciso dai soldati israeliani.

La guerra che infuria nel territorio palestinese dal 7 ottobre 2023 si è estesa al Libano, dove Israele il 30 settembre ha lanciato un’offensiva di terra nel sud del Paese, sostenuta da bombardamenti aerei, contro Hezbollah, potente alleato di Hamas. sostenuto anche dall’Iran.

Sabato un drone è stato lanciato verso la residenza privata di Benjamin Netanyahu a Cesarea, una città costiera nel centro di Israele, ha annunciato l’ufficio del primo ministro. Il signor Netanyahu era assente e l’incidente non ha causato vittime.

Le sirene d’allarme hanno suonato in diverse città del nord di Israele. L’esercito ha contato almeno 115 proiettili sparati dal Libano.

Un uomo è stato ucciso dai detriti di un razzo vicino ad Acri, nel nord di Israele, e cinque persone sono rimaste ferite a Kyriat Ata, a una quindicina di chilometri da Haifa, secondo i servizi di emergenza.

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FOTO JACK GUEZ, AGENCE FRANCE-PRESSE

Membri delle forze di sicurezza israeliane controllano una casa colpita da un razzo lanciato dal Libano, a En Hamifraz vicino ad Acri, nel nord di Israele, il 19 ottobre 2024.

Hezbollah ha annunciato di aver lanciato razzi sulla regione di Haifa, il principale porto del nord di Israele, nonché sulla città di Safed, e di aver preso di mira una base militare, affermando che stava rispondendo alle “aggressioni” israeliane al Libano.

In Libano, secondo le autorità, un attacco aereo, che ha ucciso due persone, ha colpito per la prima volta dall’inizio della guerra l’autostrada che collega Beirut al nord del Paese.

L’attacco che ha preso di mira un’auto è avvenuto nel settore di Jounieh, zona cristiana fino ad allora risparmiata.

Israele afferma di voler neutralizzare Hezbollah nel sud del Libano e consentire il ritorno nel nord del suo territorio di circa 60.000 abitanti, sfollati da un anno a causa dell’incessante lancio di razzi da parte del movimento islamico.

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FOTO JALAA MAREY, AGENCE FRANCE-PRESSE

Questa foto scattata dal nord di Israele mostra il fumo che si alza sopra il villaggio libanese di Adaisseh durante un bombardamento israeliano il 19 ottobre 2024.

Almeno 1.418 persone sono state uccise in Libano dall’inizio dei massicci bombardamenti israeliani contro Hezbollah il 23 settembre, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali.

L’ONU ha registrato circa 700.000 sfollati.

La guerra continua nonostante la presenza nel sud del Libano dell’UNIFIL, la forza di pace dell’ONU, incapace di intervenire tra Hezbollah e le forze israeliane.

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha suggerito sabato di conferire all’UNIFIL “un mandato più forte”, sottolineando che ciò richiederebbe una decisione del Consiglio di Sicurezza.

Un futuro “sfocato”.

Nella Striscia di Gaza, l’esercito israeliano conduce dal 6 ottobre un’offensiva nella regione di Jabalia, nel nord, dove secondo Hamas sta cercando di ricostituire le sue forze.

Il movimento islamista palestinese ha dichiarato venerdì che gli ostaggi detenuti a Gaza non saranno rilasciati prima dello “stop” dell’offensiva israeliana, lanciata in risposta all’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023.

Hamas ha assicurato che la morte, mercoledì, di Yahya Sinouar, considerato l’artefice dell’attacco, “rafforzerà” il movimento.

Secondo il New York Timesche ha interrogato il medico legale responsabile dell’autopsia in Israele, il leader di Hamas è stato prima ferito gravemente al braccio durante uno scontro a fuoco, poi ucciso da un proiettile alla testa.

Sabato diversi attacchi aerei hanno colpito la Striscia di Gaza, in particolare il campo profughi di Jabalia già preso di mira dal bombardamento mortale della notte.

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FOTO MAHMOUD ISSA, REUTERS

Palestinesi ispezionano il luogo di un attacco israeliano contro una scuola che ospita sfollati nel campo profughi di Beach a Gaza City, il 19 ottobre 2024.

Testimoni hanno riferito di pesanti bombardamenti di fuoco e artiglieria su questo campo, nonché di attacchi su Bureij, nel centro del territorio. Secondo i medici, le forze israeliane hanno bombardato l’ospedale indonesiano di Beit Lahia, nel nord.

Dopo il presidente americano Joe Biden, Josep Borrell ha stimato sabato che la morte del leader di Hamas ha aperto “una nuova prospettiva” per un cessate il fuoco.

Ma gli analisti sottolineano che la scomparsa di Yahya Sinouar disorganizza ulteriormente il movimento, ormai disperso in piccole cellule, complicando ulteriormente i futuri negoziati.

“In precedenza gli sforzi negoziali erano tutti basati sull’idea che Sinwar avesse un legame con la maggior parte di coloro che detenevano ostaggi e potesse modellare le loro azioni”, ha riassunto Jon Alterman del think tank americano CSIS.

“Il quadro è molto più sfocato ora e dovremmo vedere risultati diversi”, ha aggiunto questo esperto.

“L’inferno in Terra”

Le famiglie degli ostaggi, pur accogliendo con favore la morte di Yahya Sinouar, hanno anche espresso la loro “profonda preoccupazione” per la sorte dei loro cari.

Delle 251 persone rapite il giorno dell’attacco di Hamas, 97 sono ancora ostaggi a Gaza, 34 dei quali sono stati dichiarati morti dall’esercito.

Questo attacco ha provocato la morte di 1.206 persone in Israele, principalmente civili, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali, compresi ostaggi morti in prigionia.

Almeno 42.519 palestinesi, per lo più civili, sono stati uccisi finora nell’offensiva israeliana a Gaza, secondo i dati del ministero della Sanità del governo di Hamas ritenuti attendibili dalle Nazioni Unite.

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