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La DLR vuole che la Svizzera faccia come l’Italia

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Mercoledì il Consiglio federale e il capo del Dipartimento di giustizia e polizia Beat Jans hanno annunciato la nomina di Vincenzo Mascioli a capo della Segreteria di Stato della migrazione. La scelta di questo impiegato statale zurighese, 54 anni, è stata subito criticata dalla destra tedesca, perché avrebbe una sensibilità di sinistra.

Il PLR ha reagito assegnandogli in un comunicato un “specificato”, in cui appare in primo piano l’idea di “attuare soluzioni con paesi terzi”, seguendo l’esempio dell’Italia e delle sue posizioni in Albania.

“Se i richiedenti asilo respinti non possono ancora essere rimandati nel loro paese di origine”, scrive la PLR; le soluzioni devono essere attuate con i paesi terzi. L’Italia ha recentemente aperto un centro per richiedenti asilo in Albania, dimostrando che la cooperazione con altri Paesi funziona perfettamente.

La DLR aggiunge: «Le affermazioni del consigliere federale Beat Jans secondo cui tali soluzioni non sono realizzabili sono quindi chiaramente contraddette. La PLR presenterà nuovamente questa richiesta al Parlamento. Perché è inaccettabile che richiedenti l’asilo respinti, che non hanno bisogno della protezione della Svizzera, occupino i posti di accoglienza dei rifugiati che hanno diritto alla protezione».

In totale dovrebbero lasciare il Paese 4500 stranieri che attualmente vivono in Svizzera. Il comunicato stampa del PLR è stato accolto favorevolmente dall’UDC, in particolare dal capo della politica d’asilo e consigliere nazionale Pascal Schmid (UDC/TH), citato da “20 Minuten”: “L’UDC avanza queste richieste da anni. È molto incoraggiante che il PLR abbia finalmente capito che non possiamo più aspettarci che la nostra popolazione continui a vivere come se nulla fosse accaduto”.

Se l’UDC e il PLR sono ormai sulla stessa linea su questo tipo di progetti, manca loro ancora l’appoggio del Centro in campo borghese, che non viene ottenuto, soprattutto per ragioni di fattibilità e di costi, secondo il La consigliera di Stato argoviese Marianne Binder-Keller (C/AG), citata anche da “20 Minuten”. Gli stessi italiani hanno finanziato il centro per richiedenti asilo in Albania, che è già costato loro circa 850 milioni di euro.

Per la consigliera nazionale Céline Widmer (PS/ZH), non ci sono prove che il “Progetto Albania” dell’Italia sia efficace per il momento. Secondo lei, la Svizzera ha già uno dei sistemi di asilo “più duri” in Europa e i movimenti di rifugiati si basano sulla guerra e non su un sistema di asilo apparentemente “lassista”.

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